L’ex difensore del Milan Mattia Caldara ha parlato del suo difficile passato con la maglia rossonera: ecco le dichiarazioni
L’ex difensore del Milan dal passato molto sfortunato, Mattia Caldara si è raccontato in un’intervista concessa al Corriere della Sera e ha rivelato di aver pensato di ritirarsi dal calcio per i troppi infortuni: “Mai pensato al ritiro? Una mezza volta sì, vedevo la mia carriera quasi finita. Quando tutti ti dicono che sei finito, ti convinci che sia vero. Alla fine ho ringraziato i medici. Erano i primi a restarci male quando non riuscivo a recuperare. Non ho mai sofferto di depressione”. E ancora: “Mi hanno salvato la famiglia, i genitori e Antonio, mental coach che mi ha aiutato nell’anno a La Spezia”
Oggi al Modena in cerca di una nuova vita calcistica, il difensore classe 1994 in passato ha vestito maglie prestigiose come quelle di Atalanta e Juventus. Il centrale, però, con il Milan non è mai riuscito a giocare con continuità e ha collezionato solamente 3 presenze in tutta la sua avventura con i rossoneri. Queste le parole proprio sull’argomento:
Milan? Il più grande rimorso della vita. Arrivavo dalla Juventus con Higuain, in due anni all’Atalanta avevo segnato 10 gol debuttando in Nazionale. Il club ci fece salire sulla terrazza di Piazza Duomo davanti ai tifosi. Che imbarazzo, già fare le interviste per me è dura. Durante una corsa in allenamento salta il tendine d’Achille. Il chirurgo vede che è rimasto attaccato del 10%, non mi opera. Resto a casa col gesso per 50 giorni. Torno in campo, Musacchio va in diffida. Finalmente è il mio momento, mi dico. Due giorni prima della partita in un contrasto con Borini mi rompo il crociato. Botta tremenda
Mattia Caldara sul passato al Milan: che rimorso, ho anche pensato di smettere!
Mattia Caldara si racconta: il Milan il mio più grande rimorso, ho pensato di smettere ma poi…
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Caldara ha, poi, confessato che sua moglie è stata la sua più grande forza nei momenti brutti:
Mia moglie mi è stata molto vicino, soprattutto durante gli infortuni. Non ero più la stessa persona e lei soffriva per me. Ho temuto di perderla? Non mi sono mai fatto questa domanda, non che la dia per scontata. È stata più forte di me, mi spronava a farmi un esame di coscienza
