Al “Castellani” di Empoli Pobega e De Ketelaere dal primo minuto, può essere la loro serata. L’ultima volta, il match contro i toscani regalò a Pioli “Kessié re sulla trequarti”, autore di una doppietta.
Colpito dall’emergenza, la scorsa stagione, il Milan di Stefano Pioli aveva costruito un passo dopo l’altro la scalata scudetto. Il 13 settembre di un anno fa si era fermato Ibra, 31 giorni di stop per un problema al tendine d’Achille. Sei match senza il leader supremo. Qualche giorno più tardi era toccato a Kjaer: infortunio muscolare, 11 giorni ai box e 4 partite out. Con Zlatan e Simon il Milan ha avuto purtroppo poco a che fare nei mesi a seguire, frenati entrambi da nuovi, troppi e lunghi infortuni. Ma già a settembre, quel Milan orfano seppur per poche partite dei suoi due più esperti condottieri, si era irrobustito facendosi le ossa ovunque. Proprio lì era nato il Milan dello scudetto: dalla coesione, dalla solidità dello spogliatoio. Era un Milan sempre più consapevole della propria forza e oggi lo è ancora di più.
Un anno dopo, la storia più o meno si ripete. A Empoli, questa sera (fischio d’inizio alle ore 20.45) mancheranno Mike Maignan e Theo Hernandez, due tasselli fondamentali dell’ultimo trionfante viaggio verso il diciannovesimo. Toccherà a Ciprian Tatarusanu e a Fodé Ballo-Touré prenderne l’eredità. Non sarà semplice, anche perché il campo di battaglia è ostico e l’avversario per nulla facile da trafiggere, anche se i numeri fin qui, dopo sette turni, ai poco attenti presentano un quadro del tutto opposto (l’Empoli di Zanetti è quattordicesimo e ha vinto solo un match, l’ultimo affrontato a Bologna).
Toccherà soprattutto al gruppo, arricchito di forza giovane, fresca, emulare quel Milan pressoché imbattibile di un autunno fa. Al “Castellani” Pioli getta nella mischia Tommaso Pobega in mediana insieme a Sandro Tonali, coppia che profuma tanto di azzurro, quello della Nazionale del futuro. Poi, sulla trequarti Charles De Ketelaere al centro della linea, con il ritrovato Leao a sinistra e Saelemaekers a destra al posto di Junior Messias, rimasto a Milano per un risentimento muscolare al polpaccio. Ragazzi, uomini con fame e voglia di superarsi. È quello che chiede Pioli da sempre, più delle qualità individuali tenere accesa la spia del desiderio.
A Empoli lo scorso 22 dicembre, l’ultima volta, finì 4-2 per i futuri campioni d’Italia. Fu la partita che accompagnò sull’Olimpo (e forse a Barcellona) Franck Kessié trequartista. Chissà che la miccia non si accenda in quella zolla anche questa sera. Ma che sia Charles o qualcun altro poco importa, conterà la mentalità, la stessa vista contro il Napoli a San Siro prima della sosta. Magari, ecco questo sì, con una giusta dose di fortuna in più che non guasta mai. La fortuna serve sempre, nell’emergenza soprattutto.