Il Milan ha bisogno di rafforzare l’attacco, parola di Demetrio Albertini. L’ex centrocampista rossonero fa anche un esempio: Armando Broja, talento albanese del Chelsea. Le sue parole alla Gazzetta oggi in edicola.
Demetrio Albertini, 406 presenze (di cui 293 in Serie A) e 28 gol (di cui 21 in massima serie), ha parlato alla Gazzetta dello Sport in una lunga intervista post Milan-Chelsea. L’ex metronomo rossonero ha consigliato a Maldini di seguire l’esempio di Armando Broja, attaccante albanese (21 anni) in forza ai Blues.
Sull’arbitraggio di Siebert costato al Milan un rigore e un’espulsione, decisione a dir poco scandalosa, Albertini si unisce al coro: «Non ero allo stadio, la stavo guardando alla tv. Quando ho visto l’arbitro fischiare quel rigore ed espellere Tomori ho cambiato canale. Il calcio è uno sport di contatto, che non ci fosse alcun fallo lo dimostra anche il fatto che Mount abbia concluso l’azione e tirato. Un errore inequivocabile dell’arbitro non può rovinare una partita in questo modo, è un peccato perché sono convinto che il Milan avrebbe anche potuto vincere. Detto questo, il destino è ancora nelle mani dei rossoneri».
Al netto dell’arbitraggio e del fattaccio di martedì sera, la doppia sfida con il Chelsea ha detto che i rossoneri devono e possono crescere anche in campo europeo: «Mi stupirei se non passassero il turno – ha detto Albertini –. Il Milan può e deve qualificarsi, mi aspetto che riparta da una vittoria a Zagabria. Anche se non è partito per vincere la Champions, ha bisogno di allenarsi a giocare partite in cui non si può sbagliare. E quelle partite esistono solo in Champions: in questo senso è un torneo completamente diverso dal campionato».
Milan, guarda il Chelsea: c’è Broja per l’attacco. Le parole
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Albertini, consiglio al Milan sul mercato: l’esempio di Broja del Chelsea
La crescita dovrà arrivare inevitabilmente anche dal mercato, magari già con qualche intervento mirato già a gennaio: a Pioli serve «un attaccante alla portata delle casse del club, ma capace di fare la differenza subito. Giroud non è eterno, lo stesso vale per Ibra. Fino a quando non ci sarà la possibilità di investire come le grandissime d’Europa, occorre scovare i talenti che nelle big non trovano spazio, come aveva fatto la Juve a suo tempo con Morata. Penso a Broja del Chelsea, ad esempio».