Il Milan continua a deludere: problemi di atteggiamento, partite compromesse e futuro incerto
Il Milan si trova nuovamente a fare i conti con un presente complicato, dove le parole dei protagonisti si ripetono come un copione già visto: “Errori incredibili”, “Non è solo questione di tecnica o tattica, ma di mentalità”, “Serve equilibrio e atteggiamento”. Eppure, nonostante le dichiarazioni di circostanza, il campo racconta un’altra storia. Il Milan, oggi, è lontano non solo dalla zona Champions League, ma anche da quella Europa League che un tempo era considerata un obiettivo minimo.
Conceiçao, succeduto a Fonseca, ha ereditato una squadra che fatica ad ingranare. Gli allenatori cambiano, così come diversi elementi della rosa, ma la sostanza resta immutata: il Milan inizia spesso le partite con il piede sbagliato. Rimontare diventa ogni volta un’impresa. Le eccezioni, come la doppia rimonta nella Supercoppa di Riad contro Juventus e Inter, sembrano ormai un lontano ricordo. I numeri parlano chiaro: i rossoneri non sono riusciti a mettere insieme tre vittorie consecutive in Serie A con l’attuale allenatore, e la classifica li vede al nono posto.
Un dato clamoroso evidenzia il problema: ben 8 gol subiti nei primi 10 minuti di gioco in questo campionato. Un dato che non si registrava dal 1949. Conceiçao ha sottolineato come certi errori siano da “scuola calcio”, ma nel frattempo la squadra è andata sotto nel punteggio in 13 delle ultime 14 partite di campionato. Anche i cambi all’intervallo sono sintomo di una gestione in corsa: ben 18 in totale, segno di correzioni necessarie dopo approcci sbagliati.
Non tutto, però, è da buttare. L’attacco del Milan sta vivendo un momento particolare grazie al rendimento di alcuni giocatori considerati inizialmente delle seconde scelte. Abraham, in prestito dalla Roma, ha già raggiunto la doppia cifra realizzativa, segnando anche contro Inter e Fiorentina. Il suo futuro è incerto: il Milan riflette su un possibile riscatto da 25 milioni, ma l’ingaggio da 4,5 milioni frena l’entusiasmo. Jovic, da parte sua, ha colto al volo le occasioni concesse: in rete contro Napoli e Fiorentina, ha dimostrato di poter dare il suo contributo nonostante un minutaggio limitato.
La sua prestazione più recente, con un ruolo tra le linee dopo l’uscita di Musah, ha convinto. Il serbo ha ribadito la sua voglia di giocare di più e ha ricordato il suo apporto alla scorsa stagione. Il gruppo appare compatto, ma le correzioni in corsa sono il segno evidente di una gestione tecnica ancora instabile. Il Milan si ritrova così in una stagione altalenante, dove i numeri negativi prevalgono sui pochi segnali positivi, lasciando aperti molti interrogativi sul futuro.