Milan-Fiorentina poteva essere una grande chance per Luka Jovic. Grande. Come grande l’occasione sprecata dall’attaccante serbo al minuto 75 da solo davanti al portiere viola Terracciano. La sua conclusione su imbucata di Theo Hernandez è stata respinta e ha fatto a dir poco mugugnare San Siro. Già. E forse è proprio la mancanza di cattiveria e convinzione a caratterizzare l’esperienza rossonera di Jovic in questa prima parte della stagione. Perché le prestazioni del serbo sono state sempre decisamente al di sotto della sufficienza.
Insomma, il ricordo dell’attaccante che fu ormai quasi tre anni fa all’Eintracht di Francoforte sembra ormai sbiadito. Al minuto 84 il serbo è stato poi sostituito dal nuovo che avanza. Anzi nuovissimo: quel Francesco Camarda il cui record da debuttante più giovane di sempre in Serie A era attesissimo da tutti. Ora, Jovic ha solo 26 anni e si fa fatica a credere che quanto di buono abbia fatto nella sua carriera, fino ad essere acquistato dal Real Madrid, possa essersi appannato a tal punto. Sembra quasi ectoplasmatico in campo.
Contro la Fiorentina sarà forse l’ultima chiamata del Milan a Jovic, dovrà far vedere di che pasta è fatto…
Il serbo ha però un’altra, forse ultima, chance; con il perdurare ancora per una match di campionato della squalifica di Olivier Giroud il peso dell’attacco del Milan farà nuovamente affidamento su di lui per la partita casalinga contro il Frosinone. Jovic deve dimostrare di poter ancora valere il Milan, almeno fino a fine stagione, e per fare ciò si esige che dimostri decisamente più presenza in area di rigore e tanta, tanta più fame di gol. Il gol; proprio questo parrebbe l’unica medicina per guarire il centravanti che non trova la via della rete dal 21 Maggio. Infatti risale alla terzultima giornata dello scorso campionato l’ultima marcatura di Jovic in un Torino-Fiorentina terminato 1-1 quando siglò la rete del momentaneo vantaggio viola.
Dopo la rescissione di contratto con la Fiorentina e il passaggio al Milan nel convulso finale dello scorso mercato estivo si era capito da subito che la scelta rossonera di puntare su Jovic fosse abbastanza di ripiego dopo i no incassati per altre punte come l’iraniano del Porto Taremi. Jovic è arrivato a Milanello senza grosse aspettative ma con la certezza, all’epoca, che fosse un giocatore ancora integro, nel fiore dell’età, e che potesse essere una scommessa dal discreto rendimento. Per ora aspettative disattese ma nel calcio tutto può cambiare in un istante; cosi come un’istante può fare la differenza tra un gol segnato o sbagliato.