Gerry Cardinale, proprietario del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Calcio E Finanza in cui è tornato a parlare della Superlega
Una lunga intervista rilasciata da Gerry Cardinale, proprietario del Milan e numero uno di RedBird, ai microfoni di Calcio e Finanza. Il 56enne finanziere di New York ha affrontato vari argomenti e posto l’accento sull’obiettivo di rendere il club rossonero il numero uno. Poi il tema Serie A, con Cardinale che ha invocato un sistema più forte in stile Premier League, in modo tale da colmare il gap con i club inglesi.
Dichiarazioni interessanti quelle del proprietario del Milan che è poi tornato a parlare del tanto discusso tema della Superlega. Cardinale ha ben chiaro quale deve essere la direzione che il calcio europeo deve prendere. E, in questo percorso, la Superlega non può rientrare…
Milan, Gerry Cardinale torna a parlare della Superlega
Milan, Gerry Cardinale boccia ancora la Superlega: non è giusto
LEGGI ANCHE Milan, Gerry Cardinale fissa l’obiettivo. E in Serie A…
Una bella ed interessante intervista quella rilasciata da Gerry Cardinale, proprietario del Milan e numero uno di RedBird, ai microfoni di Calcio E Finanza. Il 56enne finanziere newyorchese ha fissato dei paletti per quanto concerne i prossimi obiettivi del Milan.
Riguardo, invece, alla Serie A, Cardinale è convinto che un sistema più forte possa consentire ai club italiani di colmare quel divario che ancora intercorre con le superpotenze della Premier League. Cardinale, oltre a ripercorrere i primi passi fatti nel momento del suo arrivo in Italia nel 2022, è poi tornato a parlare della tanto discussa Superlega. Su questo tema il proprietario del Milan è stato ben chiaro e ha ammesso:
Ho lavorato 20 anni in Goldman Sachs, sorrido se qualcuno mi ritiene così sprovveduto da assumermi un debito da rimborsare in soli 18 mesi. Sono al Milan per restare a lungo e dipendesse da me starei qui per sempre. Quel che è vero, però, è che bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. In questo momento ci sono molti capitali in Medio Oriente interessati a investire nello sport e siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari in qualità di partner a vero valore aggiunto, ma come ho detto non rinuncerò al controllo. Superlega? Credo che dovremmo operare nell’ambito della UEFA e dell’ECA (l’Associazione dei Club Europei, ndr), che meglio servono gli interessi del calcio in Europa. La Superlega, qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che riteniamo giusto per il Milan, la Serie A o il calcio europeo.