Esattamente trentasette anni fa dalla data di pubblicazione di questo articolo – era il 20 febbraio del 1986 – Silvio Berlusconi diventava proprietario del Milan, aprendo di fatto una nuova era. Durante i suoi oltre trent’anni da proprietario dei rossoneri ha vinto tutto e ovunque. Una bacheca che solo in Italia conta 8 scudetti, 1 Coppa Italia e 7 Supercoppe. In territorio europeo Berlusconi con il Milan ha sollevato al cielo 5 trofei dalle grandi orecchie (tra Coppa dei Campioni e Champions League), 3 Intercontinentali e 5 Supercoppe Europee.
Nel dettaglio, da patron del Milan Silvio Berlusconi ha conquistato:
- Nel 1988 lo Scudetto
- Nel 1989 la Supercoppa italiana, la Coppa dei Campioni, la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa UEFA
- Nel 1990 la Coppa dei Campioni, la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa UEFA
- Nel 1992 lo Scudetto e la Supercoppa Italiana
- Nel 1993 lo Scudetto e la Supercoppa italiana
- Nel 1994 lo Scudetto, la Supercoppa Italiana, la UEFA Champions League e la Supercoppa UEFA
- Nel 1996 lo Scudetto
- Nel 1999 lo Scudetto
- Nel 2003 la Champions League, la Coppa Italia e la Supercoppa UEFA
- Nel 2004 lo Scudetto e la Supercoppa Italiana
- Nel 2007 la UEFA Champions League, la FIFA Club World Cup e la Supercoppa UEFA
- Nel 2011 lo Scudetto e la Supercoppa italiana
- Nel 2016 la Supercoppa italiana
Silvio Berlusconi è stato il presidente della storia del Milan più longevo, ma anche il più vincente: in carica dal marzo 1986 fino al maggio 2008, periodo inframezzato da un biennio nel quale dovette rinunciare alla carica a causa della legge sul conflitto d’interessi. Se poi aggiungiamo gli undici anni di vicepresidenza vicaria di Adriano Galliani, il Cavaliere ha viaggiato alla velocità di (quasi) un trofeo all’anno. Ossia ventinove affermazioni in trentuno stagioni.
Dopo un breve periodo di transizione, la prima versione puramente berlusconiana (fine anni ottanta – inizio novanta) passa alla storia come una delle squadre migliori di sempre. E’ il Milan degli olandesi, quello allenato da Arrigo Sacchi. Al primo scudetto (1987/1988, vinto in rimonta sul Napoli) segue un biennio che vede il Diavolo trionfare due volte consecutivamente in Coppa dei Campioni. Il ciclo del Profeta di Fusignano si chiuderà idealmente nella famigerata notte di Marsiglia. Sale quindi al comando un altro allenatore emergente, vale a dire Fabio Capello. Tra il 1991 e il 1996 il tecnico friuliano colleziona altri quattro tricolori e la “prima” Champions League. Sarà poi un altro romagnolo, il cesenate Alberto Zaccheroni a firmare un sorpasso mozzafiato sulla Lazio valevole per la sesta affermazione nazionale dell’era Berlusconi.
Il resto poi è storia – per così dire – recente. O, per lo meno, relativa al nuovo millennio. Il Milan di Carlo Ancelotti vince, tra le altre cose, Champions League, scudetto e Coppa Italia. Nesta e Maldini a comandare la difesa, Gattuso e Pirlo rispettivamente braccio e mente del centrocampo. Senza dimenticare un parco che tra trequartisti e attaccanti poteva disporre di gente del calibro di Rui Costa, Shevchenko, Filippo Inzaghi e, dall’estate 2003, Kakà. L’ultimo (grande) sorriso del Cavaliere rossonero? Stagione 2010/2011 con Allegri in panchina, Ibrahimovic capo-popolo e diciottesimo triangolino di stoffa appuntato sul petto. In seguito il Milan vincerà altre due Supercoppe italiane (2011, 2016): le migliori pagine della vincente storia di Silvio Berlusconi erano già state scritte.