Il ceo di Dazn, Stefano Azzi, ha parlato a la Repubblica dei problemi di trasmissione della piattaforma e dei pirati nel mondo del calcio…
Dopo gli episodi di razzismo nei confronti del portiere del Milan Mike Maignan, che ci hanno fatto tornare indietro di anni, un altro problema che viene spesso sottovalutato, ma di cui soffre la Serie A, è sicuramente quello della pirateria. Sì, perché nonostante tutte le pubblicità contro di essa e contro lo streaming illegale, tutto ciò dilaga inesorabilmente. Il ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi, in un’intervista rilasciata a la Repubblica ha voluto parlare di questo importante aspetto, definendo i pirati come hooligan:
La pirateria per qualcuno è diventata cool: la gente sente “pirati” e pensa a quelli dei Caraibi. Chiamiamoli hooligan. Perché, come i violenti, danneggiano la loro squadra, un danno da un milione al giorno: in pratica i club potrebbero spendere il doppio sul calciomercato. I pirati rischiano sanzioni da 5 mila euro, quasi 12 anni di abbonamento a Dazn. E poi aprono il telefonino a un hacker. Regalando ai criminali i propri dati, le proprie foto e tutto quello di personale che c’è dentro
Un altro aspetto su cui si è soffermato Stefano Azzi, riguarda i problemi di trasmissione, che hanno accompagnato i tifosi di tutte le squadre, sin dal lancio della piattaforma Dazn:
Il servizio ha avuto fasi complicate, di assestamento. Ne siamo usciti. Sulla qualità della banda abbiamo fatto un grande lavoro. Abbiamo creato delle nostre corsie, dei nostri server su cui facciamo passare il nostro traffico, per alleggerire le “corsie” comuni e avere maggiore capacità di traffico durante le partite. È una “autostrada di server” su misura per il territorio italiano e ora copriamo localmente il traffico dati dell’80% dei dispositivi unici connessi
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Nell’intervista rilasciata a la Repubblica, Stefano Azzi ha parlato, anche, di novità dal punto di vista del campo. Ha, infatti, sottolineato la possibilità di mettere una telecamera sull’arbitro, per capire la difficoltà delle decisioni da prendere:
Sarebbe bello mettere una telecamera sull’arbitro: vedere la partita con gli occhi di chi deve decidere aiuterebbe a capire la complessità delle sue decisioni. Ai ragazzi piace la bodycam, che ricorda i videogame. In partita i giocatori ci hanno detto che può far perdere loro qualcosa: ad esempio un portiere può sentirsi meno sicuro nella presa, con un corpo estraneo addosso