Dopo i fatti di Lazio-Milan, l’ex arbitro De Marco ha parlato dell’arbitraggio di Di Bello, bacchettandolo sulla gestione
Le polemiche su Lazio-Milan non si placano. Anche nella giornata di ieri Claudio Lotito è tornato a lamentarsi degli episodi arbitrali che secondo lui hanno penalizzato i biancocelesti. E a proposito dell’arbitraggio di Marco Di Bello, TMW ha intervistato l’ex arbitro Andrea De Marco, che ha parlato di alcuni episodi.
Nel primo tempo la Lazio aveva chiesto un calcio di rigore per un contatto tra Maignan e Castellanos. De Marco ha detto che Maignan non poteva smaterializzarsi e che si tratta dell’episodio che ha fatto più discutere. L’ex fischietto però ha chiesto anche maggiore chiarezza:
E’ la cosa che ha fatto più discutere. Maignan però non può smaterializzarsi, Rocchi ha detto che è una di quelle situazioni da 50-50, ma a me piacerebbe maggiore chiarezza. Così si crea confusione tra i tifosi e gli addetti ai lavori: va data una linea.
Milan, l’ex arbitro De Marco analizza la direzione di Di Bello
Milan, l’ex arbitro Andrea De Marco bacchetta Marco Di Bello: poteva gestirla meglio
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De Marco poi ha parlato del rosso dato a Pellegrini. In questo caso l’ex arbitro ha dichiarato che Di Bello forse non si è accorto di quanto fosse successo poco prima nell’azione e che probabilmente riguardando le immagini, lo stesso arbitro avrebbe fischiato prima. L’analisi:
L’arbitro deve interrompere il gioco quando c’è un grave infortunio, ma quella è una situazione sfortunata: ha visto il giocatore a terra e forse non ha avuto nemmeno il tempo. Riguardando le immagini avrà detto: “se avessi fischiato subito…”. Sono momenti non semplici da gestire, poi da protocollo quello di Pellegrini è giallo e non si discute, ma Di Bello avrebbe potuto interrompere prima il gioco.
Infine De Marco ha analizzato il rosso finale a Guendouzi. Secondo l’ex arbitro, in questa situazione Di Bello, con la sua esperienza internazionale, avrebbe potuto gestire meglio la situazione. Il suo parere:
Lo ha valutato come fallo di reazione e per quello andava espulso. In quella situazione però tutto sta nell’esperienza: lui ne ha molta, è internazionale da tempo e poteva gestirla.
