Luka Romero, nuovo acquisto del Milan, arrivò al Mallorca grazie ad un reality show: il curioso retroscena raccontato da un osservatore
Dalla Lazio al Milan: Luka Romero si prepara per iniziare la sua nuova avventura con i colori rossoneri, la sua seconda in Italia dopo appunto gli anni nella Città Eterna.
Mallorca e Formentera
E’ merito però del calcio iberico se oggi Luka Romero gioca nel calcio “che conta”. Il ragazzo si è infatti fatto le ossa nelle giovanili del Mallorca, e prima ancora in quelle del Formentera. E c’è un aspetto curioso legato proprio al suo approdo nel club delle Isole Baleari…
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Luka Romero scoperto grazie ad un reality
Gustavo Siviero, 53enne argentino con origini friulane ed attuale allenatore dell’Intercity di Alicante, è stato colui che nel 2015 ha segnalato il talento classe 2004 al Maiorca. L’ex osservatore ha recentemente rivelato come per scoprire e notare Luka Romero fu necessario…un reality:
«La prima volta che l’ho visto è stato in un reality sul calcio che facevamo a Ibiza, Campions. Io e un mio ex compagno dovevamo formare due squadre composte da 14 ragazzi dopo averne visionati 1200 in tutte le località delle Isole Baleari. In uno dei casting, Luka si è fatto notare perché faceva delle giocate non comuni per un bambino di 10 anni: colpiva il pallone in maniera molto forte, si posizionava bene con il corpo, dialogava con i compagni e interpretava bene i movimenti. Giocava in attacco, sulla fascia o al centro, ma sempre cercando di rientrare sul sinistro per calciare in porta»
Milan, Luka Romero notato dal Mallorca…grazie ad un reality
Migliore di Asensio
Siviero non perse tempo, e chiamò subito il responsabile del settore giovanile del Maiorca.
«Mi sono segnato il suo nome, e poi visti i buoni rapporti chiamai Carlos Ureda. Gli dissi che avevo visto un crack. Per farsi un’idea: migliore di Marco Asensio alla stessa età, che io avevo allenato nelle giovanili del Maiorca quando aveva 9 anni»
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Il dirigente contattò i genitori di Romero per invitare il figlio a un provino. Il resto è storia, come ricorda con affetto lo stesso Siviero: «Il Maiorca doveva fare di tutto per non farselo scappare, non c’entrava niente con gli altri bambini»