«Abbiamo fatto un’ottima partita… I ragazzi mi sono piaciuti per atteggiamento e voglia». Queste sono state solo alcune delle dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Montella al termine di Milan-Torino, partita che però ha portato un solo punticino a cospetto dei tre che bisognava conquistare assolutamente. Sotto accusa, per l’ennesima volta, l’attacco con Kalinic su tutti sotto l’occhio del ciclone. Il croato è reo di aver sciupato diverse occasioni d’oro. Su tutte quella dei primi minuti del match per non parlare del passaggio sbagliato in area di rigore, quando dopo aver conquistato un ottimo pallone, ha sbagliato l’appoggio per André Silva, servendo involontariamente Suso che era di molto più arretrato.
E’ inutile, comunque, ritornarci su. Fatti alla mano, i rossoneri hanno appena 20 punti – 9 in meno rispetto la passata stagione – con i tifosi (non solo loro) stufi di non vedere la propria squadra del cuore decollare. Il quesito che in molti – specie gli addetti ai lavori- si pongono in queste ultime settimane è quella inerente a quante possibilità il duo Fassone-Mirabelli sono disposti a concedere all’allenatore napoletano. In molti, infatti, chiedono la ‘testa’ di Montella, accusato di non saper gestire il nuovo gruppo. Subito dopo il pareggio contro il Torino, anche i social sono impazziti con i tifosi stanchi dello spettacolo visto in queste prime 14 giornate. In un’epoca, infatti, dove tutti sono allenatori, dirigenti o calciatori da tastiera, non si deve e non si può sbagliare. Chiunque, infatti, a detta delle tigri di Facebook e Twitter saprebbero fare meglio di Montella. C’è poi, chi incolpa anche la nuova dirigenza (vale la stessa storia usata per l’allenatore).
Social o non social, comunque, il Milan stenta ad ingranare la marcia. I miglioramenti ci sono, sono sotto gli occhi di tutti, ma non può bastare. C’è da dire che ai rossoneri manca anche un pizzico di buona sorte, se fosse entrata una delle occasioni create contro il Torino, staremo qui a parlare di tutt’altro e anche i fischi a Kalinic sarebbero stati applausi. Non può, però, bastare questa giustificazione. Servono i fatti e meno parole, così come serve serenità perché se viene a mancare quella a questo punto della stagione si cade in un baratro che accompagnerebbe tutti fino a fine stagione. Rifondare un ciclo richiede tempo e anche se Montella e i suoi ragazzi ci stanno impiegando più tempo del previsto, non bisogna mai dimenticare che la squadra è completamente nuova e certi meccanismi non nascono la sera per la mattina.
In conclusione, quanto appena detto, non deve essere un alibi per nessuno. Montella e il Milan devono accelerare ulteriormente i tempi, lavorare a testa bassa ma con serenità per provare a salvare il salvabile. Poi, anche con l’aiuto di un pizzico di fortuna e, soprattutto, continuità nei risultati si potrebbe ottenere ancora qualcosa di positivo, sempre che siano rimasti abbastanza gettoni all’allenatore, ma è risaputo che con i se e con i ma non si va lontano.