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Milan, nuovo stadio: Attilio Fontana a colloquio con Cardinale

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Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e Attilio Fontana, governatore della Lombardia

Il nuovo stadio del Milan al centro di una chiacchierata importante: quella tra il patron Gerry Cardinale e il governatore Attilio Fontana.

L’argomento numero uno in casa Milan, oltre a quarti di finale di Champions League contro il Napoli e al futuro di Stefano Pioli sulla panchina rossonera, è sempre il nuovo stadio che andrà a sostituire San Siro.

Lo strappo con il Comune di Milano è ormai avvenuto da tempo: il Diavolo abbandonerà il vecchio Meazza, e la stessa cosa farà l’Inter.

Le due squadre meneghine, però, avranno un nuovo impianto sportivo a testa, senza più dividerlo come con San Siro. Lo stesso patron rossonero, Gerry Cardinale, è stato chiaro: il Milan deve avere uno stadio di proprietà, all’avanguardia e che possa essere per i tifosi molto più che un semplice stadio. Il proprietario del Diavolo, da buon americano, vuole insomma un impianto che metta al centro l’intrattenimento del supporter.

Un’idea che piace parecchio anche in Regione Lombardia

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Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha avuto un incontro con Gerry Cardinale negli scorsi giorni, come testimonia il psot pubblicato dal primo su Instagram.

Intervenuto ad un evento di presentazione dell’accordo di partnership tra Consorzio Cooperative Lavoratori e Coima, Fontana ha dato qualche dettaglio in più ai giornalisti sul suddetto incontro. L’idea del nuovo stadio rossonero piace molto anche al governatore della Regione Lombardia:

«Io penso che l’importante sia che si prendano delle decisioni. L’ho detto fin dal primo momento. Le squadre di Milano hanno necessità di avere stadi di ultima generazione perché ormai è risaputo che per mantenere un certo livello c’è anche il bisogno di un concorso economico che può portare uno stadio di questa generazione. Ho ascoltato l’attuale proprietario del Milan che mi ha espresso l’idea che vorrebbe realizzare. L’idea mi sembra perfetta, approfondiamo e poi chi dovrà decidere deciderà…»

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