Incapace di andare oltre un mesto pareggio a Pescara, il Milan saluta la lotta per l’Europa League
Nella consueta conferenza stampa pre-partita, Vincenzo Montella aveva lanciato un messaggio tanto semplice quanto chiaro: per andare in Europa League non si può più sbagliare. Sul campo, però, così non è stato. Contro il Pescara di Zeman, una delle peggiori squadre che abbia mai giocato in Serie A negli ultimi anni, il Diavolo offre in mondovisione la peggior prestazione della stagione, disputando una partita inaccettabile quando, invece, i tre punti sarebbero stati non solo obbligo, ma requisito minimo.
Si lasci passare l’errore di Donnarumma: il retropassaggio di Paletta non era semplice da gestire, e può capitare a chiunque di commettere un errore del genere. Di certo, non è responsabilità del portierone appena 18enne se il Milan è uscito da Pescara con appena un punto. Ancora una volta Montella ha rinunciato alle due punte, togliendo Bacca e mettendo Lapadula: ma contro una squadra che ha subito qualcosa come 67 gol, non sarebbe stato opportuno tentare, almeno, di far giocare insieme il numero 9 e il numero 70? I quali, tra le altre cose, hanno già dimostrato in più occasioni di essere compatibili in campo.
Considerando le vittorie di Atalanta e Lazio, il treno per l’Europa è ormai andato. Anzi, il Diavolo deve guardarsi le spalle: la Fiorentina, che ha battuto il Cagliari, è distante 3 sole lunghezze dai Rossoneri. Il Milan, a quota 54, è staccato dall’Atalanta di 4 punti e dalla Lazio di 6; l’Inter, a quota 55, deve giocare domani contro la Sampdoria. Potenzialmente, il Milan potrebbe ritrovarsi staccato di almeno 4 punti dal sesto posto, utile per accedere all’Europa: si chiuderebbe così l’ennesima stagione fallimentare, la terza consecutiva. La pazienza, a questo punto, comincia a esaurirsi.