L’ex Milan Adil Rami (due stagioni a Milanello e 3.600 minuti in campo) punta il dito su Pippo Inzaghi, all’epoca allenatore dei rossoneri.
In rossonero ha giocato 44 partite dal 2013 al 2015 segnando 4 gol. Adil Rami però nel cuore dei tifosi non c’è mai veramente entrato, anche perché di reti decisive in match importanti non ne ha segnate. È passato quasi in silenzio all’interno di due stagioni anonime per il Diavolo, fuori dalla corsa scudetto e lontano parente dei grandi Milan in Europa.
Nel suo secondo anno in rossonero (2014-2015) il difensore oggi in forza al Troyes ha incrociato il suo destino con quello di Filippo Inzaghi, che otto anni fa ha occupato da tecnico la panchina della Prima Squadra. SuperPippo arrivava da due stagioni vissute da capo allenatore nel Settore Giovanile, prima da Mister degli Allievi Nazionali e poi della Primavera.
Milan, senti Rami! Che schiaffo a Inzaghi
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Rami, più presenze con Inzaghi che con Allegri
Con Inzaghi, ma ancor prima con Massimiliano Allegri nella sua ultima annata da tecnico milanista, Rami Adli non si è mai veramente acceso. Ha avuto poche chance vero, ma anche quando schierato in campo lui non ha fatto molto per conquistarne altre. In queste ore il francese, classe 1985, è tornato a parlare della sua avventura a Milanello e non ha usato parole del tutto nobili per descrivere quella fase della sua carriera.
Ha puntato letteralmente il dito su Inzaghi, negando di fatto che il problema fosse un’altro (derivante, piuttosto, dalle sue mancanze tecniche e qualitative). «Con il Milan – ha detto in un’intervista a beIn Sports – ho avuto la sfortuna di imbattermi in Inzaghi. Ha fatto giocare i suoi amici. Me ne sono andato – ha spiegato Rami – perché volevo ritrovare il calcio vero». Per la verità Rami giocò più con Inzaghi in panchina (21 uscite in campionato) che con Allegri (18). Un giorno Max di lui disse: «Ha grande personalità e carattere».