Paolo Scaroni, presidente del Milan, non ha usato mezzi termini su San Siro; il Meazza non la Scala del calcio…
A margine dell’evento “Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore“, organizzato da Il Sole 24 Ore, Paolo Scaroni ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni. Una su tutte, quella sulle differenze tra Elliott e RedBird…ma ha riservato anche una stoccata a San Siro e a tutti quelli che continuano a volerne la ristrutturazione (consiglio comunale milanese in primis…).
Scaroni contro San Siro
Milan, Scaroni duro: San Siro non è la Scala del calcio…
LEGGI ANCHE Bennacer trascina il Milan anche nel mese del digiuno
Ecco le parole del presidente Scaroni sulla questione stadio…
«Perché non si può ristrutturare San Siro? Ma di cosa parlate? Non è la Scala del Calcio, ma è una cosa vecchia e obsoleta. Avete mai visto gli stadi moderni? Perché non si può ristrutturare San Siro: Milan e Inter giocano tante partite e come si fa a fare mega lavori di ristrutturazione in uno stadio in cui ogni 3-4 giorni entrano almeno 50mila persone? Poi, purtroppo, vicino a Milano non c’è uno stadio in cui poter giocare nel periodo necessario ai lavori. Non possiamo, quindi, ristrutturare San Siro e intorno a questo c’è un dibattito che continua anche oggi e io lo trovo incredibile. Se superassimo questa fase si potrebbe entrare nel mondo del fare.
Abbiamo una legge per fare gli stadi: con questa legge non faremo un accidenti di niente. Serve una legge di emergenza che ci faccia superare questi ostacoli e avremo sempre stadi vecchi, obsoleti e pericolosi. Gli stadi devono essere belli, illuminati e pieni. Anche lo stadio gioca un ruolo per attirare pubblico televisivo. Il Milan ha 500 milioni di fan nel mondo, ma io voglio che un cinese di Shangai, non tifoso del Milan e dell’Inter, dica: ‘Oh quanto è bello, mi guardo Milan-Inter perchè mi diverto’. Noi dovremmo fare come la Premier: assistere ad uno spettacolo, lo stadio è un pezzo dello spettacolo, come si gioca è un pezzo dello spettacolo. Così si avrebbero entrate per rendere competitivo il nostro calcio…»




