Il centrocampista francese del Milan, Yacine Adli, ha svelato il motivo per cui è rimasto in rossonero dopo un periodo complicato
A tutto Yacine Adli. Il centrocampista francese del Milan, in una lunga intervista ai microfoni di SportWeek, ha messo in luce tutte le sue passioni e abitudini. Insomma, tutto il mondo dell’ex Bordeaux racchiuso in una intervista da leggere tutta d’un fiato.
Tra i vari argomenti trattati, Adli ha anche svelato il motivo per cui è rimasto in rossonero. Il classe 2000 ha riconosciuto di aver trascorso un periodo non facile, con lo scarso impiego avuto all’inizio della sua avventura in Italia. Ma, con il tempo e la giusta applicazione, Adli non si è perso d’animo e ha saputo conquistarsi la fiducia di Stefano Pioli e di tutto l’ambiente rossonero. Fiducia che è stata ripagata a suon di belle prestazioni. E il 14 gennaio in casa contro la Roma anche la gioia per il primo goal in Serie A (ed anche il primo centro in assoluto con la maglia del Milan).
Milan, Adli rivela il motivo per cui è rimasto in rossonero
Milan, Yacine Adli rivela: ecco perché sono rimasto
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Tutto il mondo di Adli in una lunga intervista a SportWeek. Il centrocampista francese del Milan ha affrontato diversi temi. Ovviamente il classe 2000 è entrato anche nel personale, svelando sue passioni, abitudini e desideri. Ma ad un certo punto ha svelato il motivo per cui è rimasto in rossonero, dopo un periodo di ambientamento non facile che lo avrebbe potuto scoraggiare e spingerlo ad un cambio di maglia.
Ma Adli è forte, tenace e determinato e la sua voglia di mostrare tutte le sue qualità lo ha premiato in questa stagione. Adesso gode della fiducia di tutti in casa rossonera. Ecco le parole del centrocampista a riguardo:
Anche quando non giocavo non ho mai dubitato di me stesso. Me ne sarei andato. Ma la qualità che mettevo ogni giorno nel lavoro mi faceva essere fiducioso. Sapevo che mi mancava ancora qualcosa, ma sapevo anche che quel qualcosa stava arrivando. Ho cercato di lavorare forte, di non perdere tempo e guardare avanti. Cosa mi mancava? Un po’ di adattamento, tattico e fisico, al vostro calcio. Non sono uno che guarda molto i dati della partita, ma questi adesso dicono che sono migliorato tanto, specialmente in fase difensiva. E, visto che sono ancora giovane, sono sicuro che continuerò a migliorare. In quel periodo tutti i miei compagni mi sono stati vicini, e non è per essere banale. Mi sento vicino a Bennacer, che ha origini algerine come le mie, o a Theo, Giroud e Maignan, francesi come me, ma davvero non faccio distinzioni. E poi, i compagni non avevano motivo di preoccuparsi: mai una volta mi sono presentato a Milanello con la faccia delusa di quello che non gioca