Incredibile ma vero. Alla già lunga lista di infortuni in casa Milan se n’é aggiunto un’altro. Ieri mattina la comunicazione dell’ufficio stampa di Via Aldo Rossi ai media: anche Noah Okafor è indisponibile per la partita contro la Fiorentina. L’attaccante ex Salisburgo si è fermato in Nazionale nella sfida disputata contro la Romania a causa di una lesione al bicipite femorale della coscia destra. Risultato: lo svizzero sarà indisponibile anche con il Borussia Dortmund in Champions e il Frosinone in campionato, e le sue condizioni verranno rivalutate nelle prossime settimane. Una tegola che complica non poco i piani di Stefano Pioli sia per il campionato (domani sera il Milan ospita a San Siro la Fiorentina ed è obbligato a fare risultato per uscire dalla crisi che l’ha inghiottito nell’ultimo mese), sia per la Champions che tornerà di strettissima attualità martedì sera. Da Casa Milan trapela rabbia, in modo particolare nei confronti dello staff tecnico e medico della nazionale svizzera.
A svelare il retroscena è il Corriere della Sera oggi in edicola. Il CorSera si domanda perché la Svizzera non abbia fatto riposare l’attaccante rossonero nel match “inutile” giocato martedì sera contro la Romania, con la qualificazione a Euro 2024 per gli elvetici già in tasca. Okafor era reduce da due partite in pochi giorni giocate da titolare (68 minuti contro Israele e 75 minuti contro la nazionale del Kosovo) e ragionando con buonsenso sarebbe potuto rimanere a riposo nell’ultimo incontro “superfluo” a calendario nella sosta.
Il Milan è furioso. Con lo stop di Noah Okafor, seguito alle assenze di Rafa Leao e Olivier Giroud, Stefano Pioli per la partita contro la Fiorentina è stato costretto a cercare rinforzi nelle fila delle Primavera: la scelta finale è ricaduta su Francesco Camarda (ma il tecnico e il suo staff hanno fatto attente riflessioni anche sull’ivoriano Chaka Traorè, 18 anni, e Diego Sia, 17). Il “caso Okafor” torna a sollevare uno dei grandi temi da sempre al centro della discussione tra tifosi e addetti ai lavori: le nazionali quanto sono davvero disposte a tutelare i calciatori guardando anche ai tanti impegni che devono affrontare con i rispettivi club?