«Mai come in questo momento le parole servono a poco. Servono i fatti. Come stiamo lo dobbiamo dimostrare domani. Domani dobbiamo dimostrare di aver capito gli errori fatti e di poterli migliorare. Servirà una prestazione di alto livello». Così Stefano Pioli in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Fiorentina.
Le domande dei media presenti a Milanello si concentrano quasi subito su Francesco Camarda, il 15enne attaccante della Primavera che domani sera farà per la prima volta ingresso in spogliatoio a San Siro con i grandi: «Il talento non ha età – dice Pioli – e a Camarda non manca. Il destino a volte ti crea certe occasioni. Dobbiamo essere bravi ad accompagnarlo con grande serenità. È giovane ma caratterialmente è già maturo. È felice di stare con noi ed è pronto per darci una mano se ci sarà l’occasione. Se è convocato è disponibile anche per entrare in campo. In questi giorni ha fatto molto bene in allenamento. Indipendentemente se giocherà o meno, domani sarà un’esperienza formativa per la sua crescita. Sono sicuro che Francesco avrà un ottimo futuro».
Il Milan ha ripreso a lavorare superata la sosta delle nazionali con grande convinzione. L’obiettivo ovviamente è lasciarsi alle spalle l’ultimo disastroso mese di campionato: «In questi giorni abbiamo lavorato su diverse soluzioni. So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo, tanto onore e tanti oneri, tanti elogi e tante critiche. Io vado avanti con i miei giocatori e il mio club con l’obiettivo di fare meglio. Ho grande fiducia nei miei giocatori: hanno dimostrato nelle prime otto giornate di poter essere molto competitivi. Quando le cose non vanno bene ci assumiamo le nostre responsabilità: vogliamo fare meglio rispetto all’ultimo mese. Abbiamo le qualità tecniche, fisiche e morali per dimostrare di essere competitivi – continua Pioli -. Siamo un po’ in emergenza ma questi momenti si superano con compattezza. La Fiorentina ci ha sempre messo in difficoltà, domani serviranno attenzione, determinazione e qualità per provare a vincere».
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Visti i tanti infortuni e le poche soluzioni oggi disponibili – tanto da dover convocare un classe 2008 in uscita dal Settore Giovanile – forse in estate la Società poteva muoversi diversamente. Pioli però non la pensa così: «I rimpianti sono delle persone che non provano a fare – dice il tecnico -. Il Club ha fatto tutto il possibile per mettermi a disposizione una rosa competitiva. La sosta ci è servita per migliorare qualcosa nel nostro quotidiano. Mancano ventisei partite, tante squadre possono sentirsi ancora in lotta per lo scudetto. Non deve essere questo però il nostro pensiero, dobbiamo pensare solo alla partita di domani e poi a quella successiva in Champions League contro il Borussia Dortmund».
A proposito del “problema infortuni” (davvero troppi per un Club come il Milan) Pioli aggiunge: «L’unico vero cruccio è che in questi anni di Milan io e il mio staff non siamo riusciti ad abbassare il numero, tranne il primo anno, anche se siamo stati sempre in media. Quando si fa male qualcuno a Milanello soffriamo. Abbiamo sempre cercato di migliorare più aspetti, come la prevenzione e il recupero attraverso i dati. Tutti gli infortuni andrebbero contestualizzati, e poi ogni soggetto ha la propria storia. Le nazionali non ci danno una mano: giocare tanto, ad esempio tre partite consecutive com’è successo a Okafor aumenta i rischi. Stiamo cercando di arrivare a una performance migliore. Domani recuperiamo Pulisic, Calabria e Loftus. Io i ct non li ho mai chiamati perché ho grande rispetto per il loro lavoro. Credo che il problema però siano i calendari che non sono corretti. È un problema importante che va affrontato con grande senso di responsabilità da parte di tutti, club, nazionali, associazione calciatori».
Con la Fiore ci sarà anche Ibra? Ma dove?
Tornando al campo, qualcosa il Milan può e deve migliorare: «La squadra lavora benissimo ma può fare meglio – ha detto il tecnico -. Siamo stati penalizzati in classifica e nei risultati secondo me anche molto per demeriti nostri. È giusto essere criticati, le critiche vanno accettati, ma dobbiamo continuare a lavorare e a pensare che quello che stiamo facendo ci può aiutare a essere la squadra competitiva che vogliamo essere. Bennacer? Sta bene e sta bruciando i tempi di recupero. Non ha avuto un intoppo nella sua riabilitazione, ha finito oggi la prima settimana di lavoro con la squadra e ne farà un’altra con noi; con la terza potrebbe poi tornare a disposizione».
A partire da domani sera contro la Fiorentina servirà un Milan più attento, più concentrato dentro al match soprattutto nei momenti più delicati: «È la prima volta da quando alleno qui che per quattro partite consecutive caliamo nei secondi tempi. Pareggiavano 0-0 con Juventus e Udinese e vincevano 2-0 contro Napoli e Lecce; alla fine abbiamo raccolto solamente due punti. Non dobbiamo calare l’attenzione, dobbiamo commettere meno disattenzioni e se subiamo un gol dobbiamo tornare a giocare. Nell’ultimo mese siamo stati poco determinati e poco continui, e ci siamo fatti condizionare troppo dai nostri errori».
Capitolo Ibra, si parla sempre più del ritorno dello svedese e di accordo ai dettagli: «So che era in America e so che sta parlando con la Proprietà, credo con Gerry in prima persona. Se Cardinale ha visto qualcosa di eccezionale in Zlatan non si è sbagliato. Se tornerà a lavorare nel Milan sarà sicuramente una risorsa ma non so in quale ruolo. Manca un leader in spogliatoio? Il nostro leader è il nostro focus: il nostro modo di giocare e il nostro spirito. È quello che dobbiamo conseguire con grande convinzione».