«Io come Pirlo? Solo per i capelli. Tifo Milan, m’ispiro a Modric». Diciannove anni, originario di Lodi e oggi al Brescia. Centrale, regista, anche mezzala: «Ho iniziato in quel ruolo» racconta al Corriere della Sera. Qualche club interessato a lui, in Italia e all’estero, ma nella lista niente Milan. Almeno per ora.
A meno che già non lo sappiate, la notizia è che Sandro Tonali tifa Milan e che Gennaro Gattuso era il suo idolo da ragazzino. Oggi – dice al Corriere della Sera – «m’ispiro a Modric» ma niente paragoni. Nessuna etichetta, nemmeno quella di “nuovo Pirlo” affibbiatagli più per il vissuto bresciano (Andrea è anche originario di quelle terre, Sandro ne è diventato figlio adottivo) e per le somiglianze fisiche che per qualità tecniche: «Colpa dei capelli – ci scherza su –. Non mi dà fastidio, figuriamoci, però per me non è un paragone adatto. Avere somiglianze è una cosa, ma poi in campo è tutto diverso, Pirlo aveva una qualità pazzesca. Non so chi riuscirà a raggiungerlo».
Inter, Juventus, Chelsea, Manchester United. Il Milan nel listone non è presente, strano ma vero, potrebbe però presto farci un pensierino. La concorrenza è agguerrita, è disposta a tutto, ma nuovi equilibri di mercato segno dell’emergenza sanitaria ed economica che il mondo sta affrontando potrebbero variare poteri d’acquisto e strategie, anche in ambito calcistico. Per il momento Sandro Tonali guarda al presente e al suo Brescia che lotta per salvarsi – è oggi ultimo in Serie A – e che alla ripresa sarà diverso: «Giocheremo – spiega – anche per chi sta soffrendo, per chi ha perso un nonno o un papà, per chi allo stadio non ci sarà».
Un segnale forte di un ragazzo giovane e per bene, volenteroso e intelligente in campo e oltre il rettangolo verde. “Uno di noi” direbbe qualcuno, il ragazzotto della porta accanto, e non è un caso probabilmente che del Milan che lo fece sognare guardava con occhi spalancati proprio Rino Gattuso, il giocatore che nell’ultimo ventennio meglio ha incarnato il concetto di semplicità. Tonali farebbe le fortune di tutti, ma è al Milan che sarebbe perfetto. Il milanista modello su cui fondare i pilastri solidi del futuro. Al centro, da regista, o sull’esterno poco importa. Il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, lo vede anche mezzala, ruolo che lui non disdegna e che al Milan oggi non ha un preciso e convincente interprete: «Non mi spiacerebbe affatto – risponde alla visione del ct –. In fondo ho iniziato da mezzala. Ma dove mi mettono, sto. Basta giocare». Aziendalista o semplicemente rispettoso dei ruoli. C’è chi allena e insegna e c’è chi gioca e impara. Anche se probabilmente non sarà mai come Pirlo, Tonali sta studiando per diventare un campione. Come un vero milanista modello.