Vincenzo Vergine, nuovo responsabile del Settore Giovanile del Milan, ha rilasciato la sua prima intervista ai microfoni di Milan TV. Nei primi iniziali della lunga chiacchierata con il giornalista Luca Brivio, Vergine ha risposto alla prima fondamentale grande domanda: qual è l’obiettivo che un vivaio importante come quello del club rossonero deve seguire. «Il primo grande obiettivo – ha risposto Vergine – è formare in casa le risorse per la Prima Squadra».
«In un grande Club – ha spiegato il professor Vergine, pugliese, due lauree, in Scienze Motorie e Sociologia – significa mettere in piedi uomini e donne con una visione unica: cioè, che ponga al centro il giocatore. Il giocatore è la nostra mission, tutti quanti gli operatori del Settore Giovanile devono avere chiaro che il processo finale è cercare di tirare fuori da ogni ragazzo e ragazza il massimo dalle sue potenzialità».
«I risultati che si ottengono in campo nelle varie categorie – ha aggiunto Vincenzo Vergine – sono strumenti importanti. Un grande giocatore di diciannove o vent’anni, quello che noi definiamo un “top player”, deve essere un vincente, e deve fare parte di gruppi che sono abituati a vincere. Un giocatore di un certo livello deve pensare sempre a superare l’avversario. Diverso è formare un giocatore che deve pensare a non perdere. Il risultato – ha spiegato il responsabile del Settore Giovanile del Milan – se incastrato in una visione più ampia è funzionale. Tutto deve funzionare affinché il giocatore migliori nelle sue skill, nelle sue abilità, ma avendo chiaro che il Milan deve sempre giocare per vincere».