Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto maggior chiarezza da parte di Gerry Cardinale in merito al progetto del nuovo stadio
Quello del nuovo stadio di Milan e Inter è un tema che si arricchisce giornalmente di nuovi capitoli e dichiarazioni. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha più volte messo sul piatto l’opzione del progetto di restyling dello Stadio Meazza in San Siro di Webuild con lavori estivi per due anni.
I piani delle due società sembrerebbero diversi, con il Milan di Gerry Cardinale che ha acquisito definitivamente i terreni a San Donato per il nuovo stadio. Dall’altra parte, l’Inter avrebbe scelto un’area di Rozzano per costruire il suo nuovo stadio da 70mila posti. Sala, a margine del convegno RespiraMi dedicato a salute e smog, ha voluto far chiarezza e rispondere alle ultime dichiarazioni di Cardinale.
Stadio Milan, il sindaco Sala a Cardinale: deve fare chiarezza…
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Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha risposto alle dichiarazioni di Gerry Cardinale, proprietario del Milan e numero uno di RedBird, in una recente intervista in merito alla tanto discussa questione del nuovo stadio. Il primo cittadino meneghino pretende chiarezza dal club rossonero. Queste le sue parole:
Quello che noi vogliamo e di cui abbiamo bisogno è chiarezza. L’1 febbraio abbiamo mandato una lettera al Milan dicendo che prendiamo atto del fatto che il Comune di San Donato ha avviato un procedimento, quindi se non interessa più San Siro lo dicano
Parole forti e chiare del sindaco di Milano che ha spiegato come la risposta da parte del Milan alla lettera sia arrivata in ritardo di tre settimane. Sala ha preteso maggior chiarezza in merito al tema nuovo stadio. Continua così Sala:
Loro ci hanno risposto tre settimane abbondanti dopo, con una risposta interlocutoria. Posto che ognuno fa i conti in casa sua e io non mi permetto di giudicare quello che intende fare il Milan, ma se veramente non sono interessati a San Siro, piuttosto che dirlo ad una intervista a un quotidiano inglese prendano carta e penna e scrivano al Comune. E io ne prendo atto e capisco cosa fare. Non è un giudizio il mio, ma devo fare il mio lavoro e ho bisogno prima di tutto di chiarezza