Suso alle spalle delle due punte in partitella a Milanello. Cambierà la musica quanto rientrerà Lucas Paquetà.
Concentrado. Lo sguardo rivolto al campo, lì dove Jesus vuole lasciare il segno. Suso sceglie una parola per raccontare il suo nuovo inizio: concentrado. Lo fa sui social network perché tutti possano vedere, per scacciare via le voci di mercato che in queste settimane hanno riempito siti, giornali, ore di dirette. Suso pensa al Milan e il Milan pensa a Suso. Alla soluzione migliore per entrambi.
Ieri Giampaolo ha provato a muovere a Milanello i primi ingranaggi del 4-3-1-2, il modulo al quale è più affezionato. Lo spagnolo è stato provato nel ruolo di trequartista dietro i due attaccanti, Andrè Silva e Piatek, mentre Calhanoglu ha arretrato in mediana il proprio raggio d’azione (prima di arrivare al Milan aveva sempre giocato alle spalle delle punte) agendo da mezzala, spot da lui ricoperto la scorsa stagione.
Ma il problema è quando a Milanello tornerà ad allenarsi Lucas Paquetà. Il brasiliano, reduce dalla Copa America affrontata però da gregario, è un elemento fondamentale e titolarissimo nel nuovo undici rossonero. Sarà lui a prendere in mano le redini della trequarti e a gestire la fantasia del gruppo. A quel punto Suso dovrebbe trovare una nuova collocazione negli schemi di Giampaolo, tra i mediani ad esempio, o finirebbe relegato in panchina a caccia di minuti.
Minuti che con una sola competizione in agenda (esclusa la Coppa Italia che però impegnerà poco lo spogliatoio, nel fisico e nella mente) troverebbe a singhiozzo con il contagocce. Il Milan e il giocatore valutano. Meglio proseguire insieme ma col freno a mano tirato o dividersi scegliendo la strada dell’addio e – per il Club – fare tesoretto? A Milanello si lavora e si valuta. Come vuole Giampaolo. Senza fretta. Concentrati.