Tare, nuova ipotesi per il nuovo direttore sportivo del Milan.
Era il giugno del 2019 quando Igli Tare fu a un passo dal diventare il nuovo direttore sportivo del Milan. All’epoca, Paolo Maldini era impegnato in una delicata fase di ricostruzione della società rossonera. In quella stagione il Milan cambiò guida tecnica, passando da Giampaolo a Pioli, cambiò direttore sportivo con l’arrivo di Frederic Massara, e accolse Zvone Boban come dirigente operativo. In quel contesto, Maldini aveva individuato in Tare il profilo ideale per dare solidità alla nuova visione rossonera. Lo invitò a Milano e, secondo indiscrezioni, i due parlarono per ben otto ore nella casa di Maldini, affrontando temi legati al calcio, ai giocatori e alla strategia futura.
Tare, però, era ancora legato alla Lazio. Claudio Lotito, presidente del club biancoceleste, bloccò ogni possibilità di trasferimento. Nonostante l’interesse e la sintonia, Tare decise di restare: “Andarmene sarebbe stato un errore”, disse in seguito, sottolineando il rispetto per Maldini e Boban, ma lasciando intendere che la posizione ferma di Lotito fu decisiva.
Ora, sei anni dopo, il nome di Igli Tare torna in primo piano per il ruolo di direttore sportivo del Milan. Dopo il raffreddamento dei contatti con Fabio Paratici, l’ex dirigente della Lazio è diventato uno dei candidati principali. Tare ha una profonda conoscenza del calcio italiano, un’esperienza maturata in anni di gestione ad alto livello, e una visione europea consolidata. Diversi altri nomi sono in corsa, come D’Amico e Manna, ma nessuno pare offrire la stessa combinazione di esperienza e familiarità con il contesto italiano.
Tare ha già incontrato Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic a Londra, e sembra essere stato la loro prima scelta. Ora, con Giorgio Furlani a dirigere il processo decisionale, il futuro del ruolo passa da lui. I due non si sono ancora visti di persona, ma un incontro potrebbe avvenire a breve.
La prossima settimana sarà decisiva per capire se il Milan punterà su Igli Tare per aprire un nuovo capitolo. Un uomo che da bambino guardava Van Basten in Albania e che ora potrebbe essere chiamato a costruire il futuro del club che ammirava da piccolo. Questa volta senza dover chiedere il permesso a Lotito.