Quasi un’ora di intervista pura e genuina, dove il mediano ha lasciato trasparire il suo lato umano e ha condiviso molto di sé. Ha infatti trattato argomenti molto introspettivi tra cui lo scandalo sulla ludopatia che lo ha avvolto e costretto ad affrontare una squalifica di 10 mesi. Ovviamente, non ha potuto non parlare della sua parentesi al Milan, la sua squadra del cuore.
In merito all’arrivo e al primo periodo Tonali racconta: “Arrivavo dall’ultimo anno a Brescia dove avevo un contratto da duecento mila euro. Ho fatto un’estate dove non sapevo mai con chi avrei firmato, fino agli ultimi cinque giorni veramente non sapevo dove sarei andato. Alla fine mi sono ritrovato al Milan, che è la squadra per cui ho sempre tifato da bambino, con un contratto da due milioni e mezzo di euro. Mi sono detto di avercela fatta, mi chiedevo cosa ci fosse più di così.”
Sandro ha parlato poi delle sue difficoltà, in un momento chiaramente difficile sia da uomo che da calciatore: “Delle volte, in quella stagione, preferivo non giocare. Quindi, questo ti fa capire in che momento ero. Ci siamo qualificati in Champions, mi sono detto che avrei dovuto iniziare a giocare. Sono andato in vacanza, ho fatto una vacanza un po’ particolare perché non sapevo ancora se il Milan mi avrebbe riscattato o meno. Sono rimasto a Brescia, al lago, trascorrendo ogni giorno a guardare il telefono per 20 giorni, c’era un’aria pesante».
In conclusione, si è toccato l’argomento addio al Milan: «Non volevo andare via. Quella cosa lì mi pesava molto. Mi hanno chiamato e mi hanno detto che bisognava rinunciare a qualcosa, bisognava parlare. Il momento di difficoltà me lo sono tolto nelle prime due partite della seconda stagione, che erano un po’ un dentro o fuori. Del tipo: o sei cambiato oppure ti releghiamo a quello che eri prima».
Tonali ha colto anche l’occasione per parlare di Inter e ricordare il suo Milan in modo amarcord, dicendo: “L’Inter di adesso mi ricorda il mio Milan di Pioli”.