Questa sera alla BayArena di Leverkusen l’Italia di Luciano Spalletti sfiderà l’Ucraina per l’ultima sfida del girone di qualificazione verso l’Europeo del prossimo anno. Per Andriy Shevchenko è «una partita importantissima, anzi, molto più di una partita» per gli uomini di Serhij Rebrov e tutto il popolo ucraino, ancora alle prese con il conflitto bellico contro la Russia.
L’ex campione del Milan, Pallone d’Oro nel 2004, ha spiegato che «nonostante la guerra, nonostante la necessità di giocare in trasferta e con tutte le difficoltà che abbiamo dentro al Paese, la squadra è ancora in corsa e in buona posizione». La nazionale ucraina ha subito un cambio generazionale: oggi – ha spiegato Sheva – «abbiamo giocatori validi come Mudryk, Sudakov e Tsyngakov. Rebrov ha fatto un ottimo lavoro in una situazione complicata. Ha portato una filosofia sua e la squadra si è rigenerata. Arrivati a questo punto non abbiamo niente da perdere, ma non per questo ci vogliamo accontentare».
Shevchenko è stato il commissario tecnico dell’Ucraina nell’ultimo Europeo: «Sono orgoglioso del progetto e di come è stato portato avanti per cinque anni e mezzo – ha detto nell’intervista alla Gazzetta -. Nel 2021 abbiamo giocato buone partite e in generale il nostro torneo è stato ottimo da un punto di vista tecnico e pieno di emozioni. Spero che Rebrov possa fare un’esperienza simile con i suoi ragazzi e ottenere risultati anche migliori». Sheva ha spiegato di essere sempre al fianco della squadra: «lo sono sempre accanto a loro e do il massimo supporto. Lo faccio per il calcio e per il mio popolo. Credo che lo sport in generale e il pallone in particolare possano veicolare i messaggi giusti e aiutare la gente in un momento cosi difficile».
