La Curva Sud del MIlan entra a San Siro dopo 15 minuti di sciopero del tifo per poi prendersela contro la società di Gerry Cardinale: vattene
Solo per la maglia. Per quella del Milan. Per quella che è sparita anche dal campo. Invece di indossare quella a strisce rossa e nere il geniale marketin rossonero decide per quella del Portogallo. In onore dei suoi due allenatori. Di Rafael Leao e pure di Joao Felix finito in panchina giustamente.
Quindici minuti di silenzio, senza un solo tifoso nel cuore del tifo del Milan. Nella Curva Sud. Quindici minuti senza una voce, un coro. Ma qualche fischio si. Quelli sono arrivati, si sono sentiti e forti per un inizio non da Milan. O meglio da Milan di questa stagione. Un Milan non all’altezza.
Poi arriva il minuto quindici e la Curva Sud entra. Nessuna bandiera (se non quella che rappresenta il padre fondatore del solo grande Milan), nessuno striscione. Dentro tanta rabbia, molta delusione. E una voglia matta di tirarlo fuori.
Da “Ci avete rotto il ca..o” a “andate a lavorare”. Al più classico, cantato a lungo: “Vattene, vattene. E Cardinale devi vendere. Vattene, vattene…”.
Tutti contro questa proprietà, contro questa dirigenza. Contro questa squadra. Perchè “questa società non ci merità”
Contestazione Curva Sud Milan: tutti contro Cardinale e Redbird
VIDEO – Curva Sud Milan, tutto San Siro in coro: Gerry Cardinale vattene
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I fischi poi continuano quando il Milan prende l’ennesimo goa. Quando all’improvviso toglie Musah per inserire il suo amichetto Joao Felix… No comment!