Maldini mette l’impronta sulla prima operazione di mercato del nuovo Milan. Il talentino francese, terzino destro, è atteso mercoledì in Città per le visite e la firma. Gazidis ha già pronto un contratto di quattro stagioni.
A sinistra il Milan ha trovato quest’anno le pepite più brillanti. Theo Hernandez è stato scovato tra i dimenticati del Real da Paolo Maldini, coccolato e convinto in estate a raggiungere Milano. Un investimento da 20 milioni di euro ripagato da prestazioni di livello una in fila all’altra. Oggi Theo – che in Italia oltre ai gol pare abbia trovato anche l’amore, paparazzato da giorni con la modella Zoe Cristofoli – ne vale almeno il doppio, ma a Casa Milan nessuno vuole privarsene nemmeno se la posta in gioco dovesse toccare quota cinquanta. Theo è anche l’esempio più lampante di come Elliott voglia ricostruire le ambizioni del Milan, riportarlo ai fasti di un tempo.
Da Theo a Kalulu: fascia opposta, stessa identica strategia
Attraverso questa chiave di lettura andrebbe valutato l’arrivo di Pierre Kaluku, terzino destro classe 2000 in uscita (a parametro zero) dal Lione. Può giocare anche da centrale. Andrebbe, perché l’analisi “a prescindere” fatta dai social in queste ore è largamente superficiale. Il mal pensiero comune (“ecco il solito sconosciuto in rossonero”) fa rabbrividire osservatori e addetti ai lavori d’Oltralpe, ma lascia indifferente Geoffrey Moncada, il capo scout del Milan da cui è partita la segnalazione. Il “mago dei video” alle sentenze frettolose era abituato già ai tempi del Monaco. Kalulu in Ligue 1 è considerato una promessa per davvero. Sebbene non abbia mai debuttato in prima squadra con l’Olympique, Pierre continua a ricevere da più voci decise spinte verso il grande calcio. Tanto che il direttore sportivo del Lione, Juninho, da settimane viene costantemente bersagliato da critiche per aver abbandonato senza alcun senso il miglior talento che il Club avesse svezzato in questi anni: lasciarlo partire così è “un fallimento!”
La rivincita di Paolo Maldini
Il Bayern aveva provato a portarlo in Bundesliga ma il Milan si è mosso in anticipo facendo leva sul fascino di Paolo Maldini. Paolo non avrà forse la stoffa del dirigente di ferro, ma è universalmente conosciuto e quando si muove (da solo o in coppia con Massara come in questo caso) indossa sempre un profumo che attrae. L’operazione lo riavvicina notevolmente al Milan del futuro. Anche perché sul fronte Rangnick accelerate improvvise non se ne sono ancora registrate. Erano attesi incontri e condivisioni già nella prima settimana di giugno, siamo a metà mese e nulla di nuovo si è mosso all’ombra della Madonnina. Le parole di Ivan Gazidis alla squadra (“Pioli si gioca la conferma in rossonero nelle prossime partite”, il pensiero in sintesi del CEO di Casa Milan) hanno contribuito a eclissare il volto del professore tedesco. Oggi se ne parla di meno. Qualcosa vorrà pur dire.
Rangnick, pista congelata
Cambio improvviso di rotta o tentativo della Società di mantenere attenzione ed equilibrio unicamente rivolti sulla squadra? I dubbi alimentano altri dubbi, ma intanto il Milan – qualunque direzione voglia prendere o abbia già preso – ha tracciato con Paolo Maldini i primi metri del sentiero. Il prossimo Milan avrà una riserva di gioventù e qualità nel serbatoio. Kalulu è solo il primo nuovo nome dopo Theo Hernandez, Ismael Bennacer e Rade Krunic. Mercoledì Pierre sbarcherà in Italia e sosterrà le visite mediche di rito, poi firmerà un contratto quadriennale e raggiungerà in campo i suoi nuovi compagni. Pioli lo avrà a disposizione il prossimo mese per un rapido ma intenso assaggio di Serie A, per capirne il clima e sfiorare la pressione. Solo in autunno Kalulu sarà chiamato a setacciare con forza la fascia destra. Sulle orme di Theo, a Milanello dovrà portare altro oro in abbondanza.




