La canzoncina del momento in casa Milan è il tormentone “Pioli is on fire”, che lo stesso allenatore canta all’apice di un momento esaltante. Pioli che canta “Pioli is on fire” è fin qui una delle immagini simbolo della stagione rossonera. Anzi, è l’emblema di un’era ormai, perché il Milan di Stefano Pioli brilla lassù da tempo, dalla svolta fulminea dopo il 5-0 di Bergamo di fine 2019. La serenità dell’ambiente che si gode la vetta solitaria in campionato oggi a otto turni dal traguardo è tutta nel video apparso ieri sui social del tecnico che intona divertito il suo coro, sventolando a cena il tovagliolo come nelle migliori serate di capodanno.
Con lui, nella storia Instagram realizzata da Mirco Levati, membro del suo staff, Paolo Maldini, Brahim Diaz e Fikayo Tomori. Il gruppo è a Dubai per eventi legati a Expo 2020 che coinvolgono in partnership il Club rossonero. Da domani, però, tutti di nuovo a Milanello esclusi i dodici nazionali (Florenzi, Tonali, Leao, Saelemaekers, Krunic, Kessie, Hernandez, Maignan, Giroud, Kalulu, Ibrahimovic e Maldini) per iniziare la preparazione in vista di Milan-Bologna. Da ieri la data del prossimo match di campionato del Milan è ufficiale, si giocherà lunedì 4 aprile alle ore 20.45.
Pioli canta “Pioli is on Fire”. Entusiasmo alle stelle: «Vogliamo fare la storia»
Dagli Emirati, Pioli è tornato a parlare della forza del suo gruppo e di quanto si stia trovando bene in rossonero. Così a Gulf News: «Penso che questo Milan abbia un grande potenziale. Non abbiamo mai escluso nulla, ma questo è il mio obiettivo attuale: raccogliamo più punti della scorsa stagione, giochiamo ogni partita come se fosse decisiva e poi vediamo dove arriviamo.
Non essere più coinvolti in altre partite infrasettimanali ci consentirà di fare un lavoro mirato e di dare più riposo ai nostri giocatori. Elliott ci ha messo nella posizione di lavorare al meglio. Quotidianamente ho la fortuna di dialogare con Maldini, è un punto di riferimento indispensabile. Tutti insieme stiamo cercando di scrivere una nuova pagina nella storia. Dopo pochi giorni al Milan, ho sentito qualcosa che non avevo mai provato altrove: mi sono sentito subito a casa. Ecco cosa è per me il Milan: casa».




