Il 25 marzo 2006 si gioca Milan-Fiorentina: Andrij Shevchenko firma la sua ultima rete rossonera in Serie A
“Non è un brasiliano però, i gol che fa. Il Fenomeno lascialo là, qui c’è Sheva”. Quanto volte i tifosi del Milan – allo stadio, per strada, al bar, a scuola – hanno canticchiato questo orecchiabile ritornello. Oggi è semplicemente il ricordo di un calcio che fu, quando a Milano si fronteggiavano sotto la Madonnina due dei più grandi attaccanti della storia del calcio moderno: Ronaldo con la maglia dell’Inter e – appunto – Shevchenko con quella rossonera.
Una ventina d’anni or sono invece era lo scontato coro che partiva dalla Curva Sud ogni qualvolta – e sono state 175 – il Re dell’Est spediva il pallone alle spalle del portiere avversario di turno. Miglior marcatore nella storia del derby meneghino e due volte vincitore della classifica cannonieri (1999/20 e 2003/04) l’ucraino ha segnato in Serie A 127 reti. L’ultima esattamente diciassette anni fa, contro la Fiorentina.
Diciassette anni fa l’ultima rete di Sheva con il Milan in Serie A
Milan, l’ultima firma di Shevchenko in Serie A
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Era la trentunesima giornata del campionato 2005/06, il Milan viaggiava stabilmente in seconda posizione – diventata terza a fine stagione solamente a causa degli effetti del ciclone Calciopoli. Un Milan che in Europa si era da poco sbarazzato del Bayern Monaco e si apprestava a fare altrettanto con l’Olympique Lione. Tornando in Serie A, invece, in quella serata di inizio primavera il Diavolo ospitava la Fiorentina.
Subito in vantaggio con il di lì a poco campione del mondo Luca Toni, la Viola si dovette arrendere all’arrembaggio rossonero. Fu proprio Shevchenko a pareggiare momentaneamente i conti, con quello che sarà il suo ultimo gol in campionato con la maglia rossonera. Un’azione partita proprio da una bella serpentina del numero sette rossonero. Dal cross sulla destra di capitan Costacurta nasce un batti e ribatti in area toscana. Ci pensa Pirlo – con una giocata che per dinamica ricorda vagamente il passaggio a Grosso nello storico Germania-Italia di pochi mesi più tardi – a far recapitare il pallone sui piedi di Sheva. Il quale mette a sedere un difensore e fulmina Lobont. Nella ripresa saranno poi Kakà e Gattuso a fissare il punteggio sul 3-1.




