Un vincente per il dopo Pioli sulla panchina del Milan, il primo consiglio di Zlatan Ibrahimovic a Gerry Cardinale
Zlatan Ibrahimovic da pochi giorni indossa un nuovo abito, quello di Senior Advisor del Milan. O meglio, Senior Advisor di RedBird, il fondo americano dell’estate del 2022 a capo dei rossoneri, una specie di “super consulente” di Gerry Cardinale.
Ibra consiglia, Ibra non decide. Non è un dirigente come qualcuno erroneamente continua a descriverlo (come ad esempio Milan TV, il club channel dei rossoneri nel pre partita di Salerno). Zlatan in questi giorni di vacanza ha sentito più volte Cardinale e Giorgio Furlani per un confronto attorno al delicato tema “allenatore”. Lo svedese ha suggerito un nome per il dopo Pioli, quello di Antonio Conte.
Tra Ibra e l’ex Juve scorre da anni stima reciproca. Entrambi hanno fame di successi e si sentono nel loro ruolo i numeri uno, e anche la filosofia è comune: lavoro duro, rispetto reciproco, forza del gruppo. In passato Daniele De Rossi ha raccontato così la sua avventura insieme al tecnico salentino: «È difficilissimo essere un suo giocatore perché ti chiede il massimo, ti succhia via tutte le energie, ma è appagante».
Milan, per l’astro svedese Ibrahimovic c’è già il nome del nuovo tecnico che subentrerà a Pioli

Milan, il consiglio di Ibrahimovic per il successore di Pioli
LEGGI ANCHE Milan, il primo derby della storia contro l’Inter
Ibra vedrebbe bene Antonio Conte dirigere i lavori sui campi di Milanello. L’ipotesi (per giugno) resta però di difficile attuazione. Punto primo: Conte e i suoi collaboratori dovrebbero accettare di lavorare con un gruppo in crescita, non del tutto pronto cioè per vincere nell’immediato, con aspiranti campioni e non stelle già affermante.
Punto secondo: dovrebbe “accontentarsi” di un ingaggio da massimo 7 milioni di euro a stagione, il doppio sì rispetto a quello che percepisce Stefano Pioli da RedBird ma anche la metà dello stipendio che godeva in Premier League sulla panchina del Tottenham.
Insomma, la strada è tutta in salita e lo è anche per un terzo motivo: qualora il Milan decidesse a fine campionato di esonerare Pioli dovrebbe sborsare a fondo perduto altri 5 milioni di euro, ovvero quanto mancherebbe di stipendio al lordo al tecnico emiliano sotto contratto in rossonero fino al 2025. Ecco perché sono altri i nomi più probabili per il futuro della panchina del Milan: e da quel che ci risulta, ci sono almeno due italiani in cima alla lista dei candidati.




