Non vede il futuro ma legge molto bene il presente. E il presente dice che il Milan sta barcollando in campionato per diverse ragioni. “Problemi” se preferite: tanti, troppi. Massimo Ambrosini va al nocciolo della questione: «Finora, quando il Milan ha rinunciato ai titolari ha faticato perché le alternative non si sono dimostrate all’altezza: Pioli non ha avuto nulla da Jovic, ha avuto poco da Okafor e pochissimo da Chukwueze».
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, capitano dei rossoneri dal 2009 al 2013 mette alle corde la sua ex squadra: «Con il Dortmund è la partita dell’anno, c’è poco da discutere. In campionato il tempo gioca dalla parte dei rossoneri, ma con la Fiorentina servirà una risposta “di prestazione”: senza Leao e Giroud sarà un test chiave per capire la reale forza della squadra». Dentro o fuori, ottavi di Champions e corsa scudetto, tutto è in discussione ma le lancette corrono. L’ultima chance per Pioli arriva subito dopo la sosta.
La crisi di risultati del Milan – dicevamo – è una somma di fattori: «Anche i titolari hanno attraversato fasi difficili – commenta Ambrosini alla Gazzetta -. Penso a Thiaw con la Juve o al calo di Reijnders nell’ultimo mese (ma dopo la prova di Lecce sull’olandese è tornato l’ottimismo, ndr)». In tre mesi i titolari non sono sempre stati al top e le riserve hanno deluso: mercato bocciato? Ambro prende la mira ma all’ultimo devia il tiro: «Dobbiamo ricordarci che il Milan ha cambiato molto: in rosa c’è qualità ma manca quella consapevolezza che si acquisisce negli anni, come ha fatto l’Inter, che infatti è più strutturata. Il Milan è ambizioso e fa bene ad esserlo. Se allenterà i cali di tensione che gli hanno fatto perdere punti…».