L’arrivo di Ralf Rangnick potrebbe conciliare con quello di Julian Nagelsmann, attuale tecnico del Lipsia classe 1987, uno dei più giovani allenatori del panorama calcistico mondiale.
Proprio così, c’è la possibilità che dal prossimo anno Ralf Rangnick sbarchi al Milan non per allenare, ma per occuparsi dell’area tecnica diventando dunque direttore sportivo. Come mister in panchina potrebbe invece arrivare Julian Nagelsmann, allenatore del Lipsia che con la squadra tedesca, in 34 partite, ha totalizzato 20 vittorie, 9 pareggi e appena 5 sconfitte.
Binomio Rangnick-Nagelsmann: potere tedesco per il Milan
Il Milan del futuro potrebbe parlare tedesco, con il professor Rangnick in dirigenza e il giovane Nagelsmann a dirigere i giochi a bordocampo. Un filo diretto, dunque, che andrebbe a collegare l’area più manageriale con quella sportiva: tutti verso la stessa direzione. Niente più malumori causati da una carente comunicazione interna tra le parti, problema che ha segnato in negativo le recenti stagioni. Una mossa che potrebbe rivelarsi vincente, dato che Rangnick da dirigente ha ottenuto spesso e volentieri risultati migliori di quelli raccolti da allenatore, mentre Negelsmann, grazie alla sua giovane età, potrebbe essere la figura più adatta per entrare in empatia con giocatori anch’essi giovani e alle prime esperienze da professionisti.
Binomio Rangnick-Nagelsmann: nel segno di Sacchi
Con il monopolio sull’area tecnica e su quella sportiva, Ralf Rangnick potrebbe mettere in pratica un ideale molto caro al grande Arrigo Sacchi, che con i rossoneri ha vinto, tra le altre, due Coppe dei Campioni consecutive: imporre lo stesso stile di gioco e la stessa cultura calcistica a tutte le formazioni del Club, dai pulcini alla prima squadra, passando per gli Under e la primavera. Un concetto che Rangnick ha assorbito studiando la metodologia di Sacchi e seguendone la filosofia calcistica, e che potrebbe attualizzare quindi al suo arrivo a Milano la prossima stagione.
Binomio Rangnick-Nagelsmann: ingaggi ridotti e calcio divertente
L’obiettivo principale di un possibile Milan con Rangnick e Negelsmann al comando consisterà nell’avere un monte ingaggi ridotto, con giocatori giovani ma tecnicamente forti. Giocatori che sappiano comunque interpretare il calcio veloce e verticale di Julian Negelsmann. Se il Club vorrà davvero seguire il progetto di Ralf Rangnick dovrà innanzitutto cedere quei profili della rosa attuale dall’età avanzata (Bonaventura, Biglia e Musacchio hanno già le valigie in mano), e rivedere al ribasso parte della quota stipendi. Potrà funzionare? Nel caso, solo il campo lo dirà. Il primo step per tornare a vincere, intanto, potrebbe arrivare da una dirigenza rivoluzionata. Nel segno della compattezza.