Quanto è bello il calcio delle parole, dei giudizi, delle sentenze. Il calcio giocato sulla carta, sui social, nei salotti in tv. Il calcio giocato fuori dal campo è una bolla di sapone che galleggia dove la trascina il vento. Un giorno sei in cima a tutto, il migliore, il numero uno, poche ore dopo l’ultimo della lista. Nella serata del derby perso sonoramente 5-1 il Milan di Stefano Pioli era stato rispedito dritto all’inferno: “Questa squadra è stata assemblata male e non potrà lottare per lo scudetto” avevano tuonato i tifosi e gli opinionisti più disfattisti.
Li chiamano “gli addetti ai lavori” per essere precisi. Hanno lanciato critiche infuocate contro Rafa Leao dopo un gol sbagliato in Champions League, salvo poi esaltarlo per la rete della vittoria una manciata di giorni più tardi contro il Verona in campionato. Ieri, a Cagliari, nel post partita della Unipol Domus ecco una nuova puntata della serie “via col vento”: il Milan delle riserve (dei panchinari, delle seconde linee o seconde scelte poco cambia, tanto Pioli non sarebbe comunque d’accordo con nessuna di queste espressioni) ha subito il gol dal piccolo Cagliari e poi in rimonta con i nuovi arrivati dal mercato ha ribaltato con forza il suo destino.
Cagliari-Milan, i nuovi acquisti del moneyball promossi ma vietato esaltarsi troppo
Promossi tutti: Okafor, Reijnders, Loftus-Cheek, Chukwueze, un po’ meno Pulisic, non brillante ma comunque autore del primo assist. Anche Adli ha strappato applausi, esaltato sui social, collezionista di numeri pazzeschi e fin qui utilizzato da Pioli solo con il contagocce. Il francese può essere considerato a tutti gli effetti uno dei nuovi acquisti. Un 3-1 di spessore quello di Cagliari, bello, importante, che lascia un gusto dolcissimo sul palato (anche perché il Diavolo sfrutta la frenata dell’Inter faraonica di Inzaghi e si attesta con i cugini in vetta alla classifica) ma che va preso per il verso giusto, senza eccessive esaltazioni.
Fa bene, al Milan, a Pioli questa vittoria. Scalda l’ambiente dopo settimane vissute con la coperta. Questo cinque su sei in campionato può diventare il vaccino contro l’influenza del prossimo inverno. Diciamola tutta, per cinque successi nelle prime 6 giornate di Serie A in tanti avrebbero messo la firma. Innegabile. Attenzione però, di questo successo rimarrà ben poco senza conferme. All’orizzonte attendono il Diavolo due avversarie distanti tecnicamente ma toste entrambe da affrontare. I biancocelesti di Sarri soprattutto, prossimi a sbarcare a San Siro (sabato alle ore 18) dopo un bel 2-0 conquistato contro il Torino di Juric, squadra di qualità e in crescita.
Poco Cagliari
I tre punti del Milan a Cagliari vanno analizzati con delicatezza: non va dimenticato che i rossoblù di Claudio Ranieri erano nella fitta programmazione di settembre i rivali per il Diavolo più abbordabili da affrontare. Torna, questa sì, la limpida convinzione che oggi il motore del nuovo Milan di Pioli sia più fluido (che il gioco abbia ritmo e ampiezza diverse rispetto a un anno fa) e che resista bene alle costanti sollecitazioni dei novanta minuti. Alla lunga questo vantaggio potrà certamente essere utile, anzi fondamentale. Va testato, però, su strade più disconnesse, tortuose, insomma meno turistiche.