Caso ultras, il business degli ingressi a San Siro in mano alle Curve: steward minacciati e intimati a far entrare più persone del dovuto
“Normalmente gli ultras mi indicano le persone, e io li faccio entrare. L’ho fatto per evitare che gli ultras possano “sfondare” e che qualcuno di loro possa minacciare me o i miei collaboratori”. Questa la testimonianza di uno steward di San Siro impegnato nel controllo biglietti fuori dallo stadio. Nell’inchiesta che ha coinvolto gli ultras di Milan e Inter, infatti, sono emersi anche dei dettagli sul funzionamento del business degli ingressi.
Sì, perché nei settori adibiti alle Curve, entrano molti più tifosi di quanti ne avrebbero il diritto e gli stessi lavoratori con i giubbottini gialli vengono costantemente intimati dagli ultras: “Ne dovevi far entrare 10 e ne sono arrivati 150”. E poi agli steward in servizio: “Tu devi aprire o altrimenti non lavori più” e ancora: “Decidiamo noi chi entra”. Queste alcune delle intercettazioni con protagonisti i massimi esponenti delle Curve milanesi.
Caso ultras, le Curve a capo del business sugli ingressi allo stadio
Caso ultras, il business degli ingressi in mano alle Curve: steward minacciati!
LEGGI ANCHE Pagelle Bayer Leverkusen-Milan, Maignan non basta. Basta un Rafael Leao così…
Oltre alle intimidazioni agli steward, le Curve utilizzano anche il metodo dei sotterranei, infilandosi allo stadio con i parcheggiatori, al fine di entrare a San Siro senza timbrare le proprie tessere del tifoso e rivendere, così, l’abbonamento per lucrare.