Caso ultras, spunta il movente dell’omicidio dell’ex leader nerazzurro Vittorio Boiocchi: era contrario al patto con la Curva Sud
A distanza di giorni dall’inchiesta che ha colpito le curve di Inter e Milan e ha portato all’arresto dei diversi capi ultras delle tifoserie milanesi, arrivano novità per quanto riguarda l’omicidio – avvenuto nell’ottobre del 2022 – di uno degli ex leader della Curva Nord, Vittorio Boiocchi. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, infatti, Boiocchi era contrario all’introduzione di uno striscione unico: “Curva Nord” in sostituzione ai vari gruppi che invece erano sempre esistiti.
Inoltre, lo stesso ex capo ultras – ucciso nel corso di una sparatoria in strada sabato 29 ottobre 2022 – non era d’accordo con il patto stretto da Ferdico e Beretta (due dei massimi leader nerazzurri) e Lucci Luca, il capo della Curva Sud del Milan. Quest’alleanza aveva l’obiettivo di accentrare il potere per organizzare meglio la spartizione dei proventi.
Caso ultras, l’esponente nerazzurro Vittorio Boiocchi ucciso per un patto con la Curva Sud. La ricostruzione
Caso ultras, omicidio Boiocchi: era contrario al patto con la Curva Sud. La ricostruzione
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Questa “rivoluzione” per quanto riguarda le gerarchie e alcune alleanze tra le curve, ha quindi portato a problematiche interne, che si sono poi “risolte” solamente con l’uccisione di Boiocchi nel 2022.