Milan Calabria. Il terzino classe 1996 sembra giunto al capolinea della sua avventura milanista. L’esordio a 18 anni sembrava da predestinato, ma la dura realtà del Milan degli ultimi anni ha rallentato l’evoluzione tecnica e sportiva del giovane terzino, ora prossimo all’addio.
Milan Calabria. Davide Calabria e un’ascesa mancata. La storia del giovane terzino è ricca di speranze senza riscontro. Il numero due rossonero, dopo l’indiscussa titolarità garantita dalla gestione Gattuso, sembra essere giunto al capolinea. Un vero peccato per un’elemento quale Davide Calabria che veniva considerato il nuovo David Alaba. Poco spazio con Pioli che spesso, gli ha preferito Conti.
Milan Calabria: l’esordio e la prima squadra
Milan Calabria. L’esordio del 30 maggio 2015 a Bergamo contro l’Atalanta, sembrava dare inizio a una promettente e spettacolare carriera a tinte rossonere. Fu Pippo Inzaghi a buttarlo nella mischia. Un scelta coraggiosa, contando il fatto che il club di Berlusconi chiudeva un’annata catastrofica, terminata poi al decimo posto. L’anno successivo, Davide, venne ufficialmente aggregato in prima squadra. Fu lo stesso Sinisa Mihajlovic, l’allora allenatore del Milan, a richiedere l’integrazione effettiva in rosa. Partito in sordina, dietro Abate e De Sciglio, il diciottenne scala la vetta del campo e guadagna la fiducia di Miha che lo schiera in più di qualche occasione. L’allora numero 96, inizia a prendere confidenza con il campo e con la Serie A, tanto più che con l’avvento di Vincenzo Montella alla guida tecnica della prima squadra, il terzino italiano diventa un serio pretendente ad un posto da titolare fisso.
Il primo trofeo da professionista
Con l’ex tecnico della Fiorentina, Davide, vince anche il suo primo trofeo da professionista, a Doha, è la Supercoppa Italiana. Il problema all’occhio di Ignazio Abate, regala chance e spazio al terzino canterano che chiude il campionato 16-17 da protagonista. Con l’aggiunta di Andrea Conti, arrivato dall’Atalanta dei miracoli di Gian Piero Gasperini nell’estate del 2017, tutto cambia. Davide fa il suo esordio in ambito europeo e internazionale, ma perde terreno nelle gerarchie del tecnico campano che sorride all’idea di recuperare anche Abate, tornato dal delicato infortunio alla vista. Davide però, nonostante le voci di mercato che lo vedevano lontano da Milanello, decide di restare e prova a giocarsi tutte le sue carte nella squadra con la quale è cresciuto.
Milan Calabria: la fiducia di Gattuso
Milan Calabria. L’esonero di Montella e il conseguente arrivo di Rino Gattuso, unito anche al grave infortunio di Conti, consegnano le chiavi del binario di destra in mano a Calabria. I rossoneri iniziano a girare e dopo alcune ottime prestazioni, per Davide, arriva il momento del primo gol rossonero. Era il 25 febbraio 2018, quando uno splendido scavetto superava Alisson e regalava i tre punti al Milan sul campo della Roma. Bello anche il sigillo di Napoli, con la quale viene inaugurata la stagione 18-19. Con Gattuso, Calabria gioca e trova continuità utile ai fini della sua crescita professionale. L’allenatore calabrese infatti, da fiducia al numero 2 rossonero anche in presenza di Abate e Conti che si vedono quindi superati nelle gerarchie. Ma tutto cambia in fretta.
Milan Calabria: fine della corsa
Milan Calabria. Con l’addio di Gattuso, Calabria scompare. Titolare nel Milan di Giampaolo, Davide, non convince assieme al resto del gruppo che con Stefano Pioli ritrova un equilibrio prima smarrito. È il momento di Conti però, che sfruttando il periodo no del collega di reparto, si riappropria della fascia destra. Insomma, un parabola discendente triste e infelice. Vedere un ragazzo del settore giovanile conquistarsi un posto in prima squadra e poi perdersi, non è mai bello. Le aspettative su Davide Calabria erano veramente altissime, ma la poca brillantezza del Milan degli ultimi anni ha rallentato l’evoluzione tecnica e personale di un ragazzo che doveva prendersi il Milan, ma che alla fine farà i conti con la realtà.
Coppa Italia, Calabria sfida Ronaldo
In vista della ripresa del calcio italiano e dando uno sguardo alla semifinale di ritorno di Coppa Italia, Davide Calabria, risponde alla domanda sul dominio fisico di Cristiano Ronaldo il terzino risponde: «Chi domina fisicamente è Kessié, fa palestra poco o niente ma ha un fisico pazzesco. Puoi prendere una rincorsa e andargli addosso ma non lo sposti, anzi alla fine ti ribalti tu».
Sul Milan aggiunge: «Questa è una piazza esigente, dove il tempo è poco e le prestazioni e i risultati devono arrivare subito».
Su Ibra, invece: «Zlatan è un veterano e leader. Ci aiuta tanto e vedere quanta voglia ha a 38 anni ti fa capire che non si smette mai di migliorare. Per l’età che ha avrebbe potuto smettere già da un po’, invece è ancora qui a farsi il mazzo. Per noi giovani è un modello da seguire».