Finalmente, il Milan torna alla vittoria contro una big. Ci voleva Gennaro Gattuso per vincere il primo big match della stagione in campionato, in una partita difficilissima contro una Lazio in striscia positiva da otto partite e in piena lotta per un piazzamento Champions.
Il Milan disputa quello che probabilmente è il miglior primo tempo della stagione, per intensità, cattiveria e qualità. Una partita così non la si vedeva da molto tempo in quel di San Siro; il merito, per grandissima parte, va a Rino Gattuso, capace di aver rivitalizzato una squadra dai più considerata finita, o comunque non all’altezza, trasformandola in una macchina ben oliata che ha trovato la sua quadra e dimensione, come dimostrato dalla vittoria di stasera e le due precedenti contro Crotone e Cagliari.
La lampante differenza con il Milan montelliano dello scorso autunno, sta nell’approccio alla partita. Carattere, grinta, attributi: al gol subito, tre mesi fa, il Milan si sarebbe impaurito, spento. Invece, i Rossoneri hanno ripreso ad attaccare, macinando gioco e chilometri, per poi essere ricompensati dal gol di Giacomo Bonaventura.
Nella ripresa il prevedibile calo, i rischi, gli errori. Nonostante questo il Diavolo non ha mollato, lottando centimetro per centimetro su ogni pallone. Spicca la sontuosa prestazione di Davide Calabria: il cross per lo stacco vincente di Bonaventura è suo, ma la sua partita è stata pressoché perfetta, sia per intensità che per precisione. In questi ragazzi, lo stesso Calabria, Romagnoli, Cutrone anche oggi in gol e Locatelli, c’è la chiave di volta per il futuro successo del Milan: una solida base di giovani su cui costruire.
A referto anche la miglior prestazione di Hakan Calhanoglu in maglia rossonera: il turco è completamente un altro giocatore rispetto a pochi mesi fa. Tanta qualità, ogni movimento da l’impressione di poter aprire uno spazio e creare un pericolo, ma anche caparbietà in fase di copertura. San Siro apprezza e applaude.
La strada per la Champions sembra comunque proibitiva, ma quel che due mesi fa sembrava categoricamente impossibile, piano piano, partita dopo partita, sta diventando sempre più fattibile. La distanza rimane molto ampia, 10 punti dal quarto posto, ma la strada intrapresa, quella del bel gioco e delle vittorie, è certamente quella giusta.