Panchina per Rebic, Leao, Duarte e Bennacer. Sul verde del Bentegodi (ore 20.45) il tecnico cambia poco. Biglia favorito in regia. Malumore a Casa Milan?
“Giampaolo non cambia modulo alla seconda giornata perché è un allenatore vero”. L’avevamo sottolineato, l’avevamo spiegato, l’aveva scritto Pietro Cartolano all’interno della sua rubrica “Tattica…mente” dopo l’1-0 al Brescia (LEGGI QUI). Giampaolo non cambia. Ieri il tecnico in conferenza stampa a Milanello l’ha ribadito senza mezzi termini: «Ho solo spostato due giocatori, ho spostato Suso a destra e accentrato Castillejo». Alla vigilia di Verona ha chiarito che finché sarà lui al timone della squadra si parlerà sempre di un Milan flessibile: il sistema di gioco è chiaro e – appunto – resta immutato, gli interpreti invece varieranno partita in partita. «Non ci sono vecchi e nuovi, c’è il Milan. Né Tizio, né Caio, il Milan».
Così, tra pensieri e commenti condivisi tra cronisti, al termine della presentazione di Hellas Verona-Milan qualcuno è andato oltre e ora già parla di possibili attriti. Divergenze tra Club e allenatore: “Non è che Giampaolo abbia voluto bocciare le scelte sul mercato?”. Chissà. Il malumore pare arrivi non solo dall’uomo della strada (ieri all’esterno del centro sportivo un ciclista, unico tifoso presente, si chiedeva il perché Castillejo fosse ancora dato nella formazione titolare), bensì direttamente dai piani alti di Casa Milan. Perché Giampaolo a Verona non schiera i nuovi arrivati? Cosa aspetta a far giocare Leao e Duarte? Quando arriverà il loro momento?
La spiegazione dell’ex Samp è pulita ma lascia in scia più di un dubbio: perché non sono ancora pronti (fisicamente qualcuno, tatticamente altri), perché deve giocare chi nella settimana ha trasmesso più affidabilità e perché, appunto, c’è il Milan, né Tizio e né Caio. Il Milan.
Sarà. Intanto la squadra che alle 20.45 affronta al Bentegodi il Verona di Juric non ha margini di risultato. Deve solo vincere, punto, anche perché tra meno di una settimana a San Siro si presenta l’Inter di Conte forte e favorita, galvanizzata poi da un inizio di campionato da assoluta protagonista. Sabato il Milan è atteso da un test fondamentale per misurare il suo vero grado di competitività, e arrivarci con una prova convincente, e tre punti in più in classifica, darebbe una vera spinta motivazionale a tutti, ambiente e spogliatoio.
Stasera, nel posticipo della domenica (domani la 3^ giornata di Serie A si chiuderà con Torino-Lecce) ci si attendono novità nell’undici rossonero in campo dal primo minuto. Giampaolo a sorpresa potrebbe gettare nella mischia Lucas Biglia in regia e tenere in panchina Ismael Bennacer. Il rebus principale si annida proprio a centrocampo, con Calhanoglu, Paquetà e Bonaventura in corsa per lo spot di sinistra. A destra giocherà Kessié mentre in difesa non sono previsti cambiamenti rispetto alla linea impostata da inizio stagione: Calabria a destra, Musacchio e Romagnoli al centro, Rodriguez sull’out mancino. Theo Hernandez è convocato ma non ancora pronto: «Gli manca la condizione» ha (in sintesi) spiegato ieri Giampaolo.
In attacco Piatek si muoverà insieme a Suso e Castillejo. Dovrà dialogare e non attendere i compagni. Tutti e tre possono fare tanto e in più posizioni, per buona pace del ciclista di Milanello. Il polacco, ad esempio, è per l’allenatore un elemento completo: «Non deve solo pensare ad attaccare gli ultimi venti metri e giocare un calcio piratesco». Niente palla lunga e pedalare (per restare in tema, insomma). Lo slogan di Marco Giampaolo non cambia, come il modulo: «Testa alta, Milan, e giochiamo a calcio». Per vincere sempre, a Verona come a San Siro.