Juventus-Milan, la partita va giocata e speriamo che a vincere sia il migliore sul campo con protagonisti i soli 22, più gli eventuali subentrati
Mercoledì è il giorno del dentro o fuori, anzi, campioni o secondi. Milan e Juve si giocano tanto per certi versi, quasi tutto. I bianconeri hanno archiviato la pratica Scudetto e vorrebbero regalare a Buffon un Tfr a forma di Coppa Italia. Il Milan vorrebbe centrare il traguardo per dedicare a Mr Li il primo trofeo ufficiale e, regalarsi l’accesso diretto alla prossima Europa League. La vittoria fa gola ad entrambe, non solo perché vincere aiuta a vincere, ma perché la rivalità è storica, riaccesa di recente dopo la finale di Doha – trionfò il Milan – e le recenti scintille in campionato. Gli occhi del mondo saranno concentrati su Roma, tantissimi i paesi collegati con lo stadio Olimpico, ovviamente in prima linea quelli asiatici con il Milan “padrone di casa”. Attenzioni dunque sulle due squadre pronte a tutto pur di primeggiare, ma non solo su esse. Sotto i riflettori internazionali ci saranno anche gli arbitri e il VAR.
ARBITRI E VAR, FIORI ALL’OCCHIELLO L’Olimpico è pronto ad ospitare il big match della settimana, occasione che dovrà dar lustro al calcio italiano e ai mezzi spesi in questa stagione. Le competizioni europee hanno palesato errori madornali, sviste clamorose al limite della buona fede, l’Italia mercoledì ha l’occasione di far capire quanto importante sia l’evoluzione nel calcio. Damato dirigerà la finalissima, lui che era presente anche a Doha, ma non sarà “solo”. Irrati al VAR lo aiuterà a monitorare una sfida che sarà giocata ad alto livello agonistico. Una finale è sempre una finale e poco importa che ci sia la Champions o un coppa nazionale, il risultato ambito è solo uno. Gattuso non ama parlare di arbitri, Allegri ne avrà fin sopra i capelli. La partita va giocata e speriamo che a vincere sia il migliore sul campo con protagonisti i soli 22, più gli eventuali subentranti.