Ibra si prende la scena: show-man in conferenza stampa e in campo dimostra di essere il solito leader: subito in goal a Milanello
Ha anche segnato un gol, il terzo dei nove rifilati in amichevole oggi dal Milan alla Rhodense, a Milanello, e servito a Calhanoglu la palla del 4-0. Zlatan Ibrahimovic non poteva incominciare meglio di così la sua seconda avventura al Milan, quasi dieci anni dopo la prima volta con la sciarpa rossonera sulle spalle. Un Ibra decisamente più maturo e comunicativo, questa mattina a Casa Milan si è concesso alla stampa in conferenza, alle 10.00, poi all’esterno dell’headquarter rossonero, nella piazza nata per festeggiare i traguardi del Club, ha riabbracciato i suoi tifosi letteralmente indiavolati. Cori per lui, tanti selfie, fuochi d’artificio, l’inno del Milan in sottofondo a condire un momento già saturo di emozioni. Un vero e proprio bagno di folla e d’entusiasmo come da tempo non si respirava nella Milano rossonera.
Dalla conferenza stampa all’accoglienza dei tifosi all’esterno di Casa Milan, a Milanello e alla prima partitella con tanto di gol. Lunedì l’esordio a San Siro con la Samp
📽 Goals galore in the Rossoneri’s friendly match
Check out @Ibra_official’s “first” goal ⚽📽 Amichevole per i rossoneri
E primo gol per Ibra ⚽#SempreMilan pic.twitter.com/sT2tcxYyVH— AC Milan (@acmilan) January 3, 2020
Ibra si prende la scena: show-man in conferenza e leader in campo, subito in goal a Milanello
Chiaro, schietto, preciso e simpatico. Un Ibra sereno e pimpante, davanti ai Media ha messo subito in chiaro il punto più importante: «Mi sento vivo, più che vivo e non sono qui per fare la mascotte. Sono qui per aiutare la squadra e migliorarla: non sarà uno sprint da centometristi ma una maratona». Lunedì scenderà in campo a San Siro contro la Sampdoria. Allo stesso ritmo-gol tenuto durante la sua lunga carriera, Zlatan ha poi regalato ai giornalisti un carico di battute costruito “a modo suo”. La sintesi: «Dopo la sconfitta di Bergamo le chiamate sono aumentate… Se ora che sono padre di due bambini e mi allenerò con compagni molto giovani sarò più buono o più cattivo? Molto più cattivo! So perfettamente che non posso giocare come quando avevo 28 anni, ma i giocatori intelligenti sanno come gestirsi: si può correre meno e tirare di più da 40 metri… Nel 2012 mi sono trovato bene con Nocerino? Lui si è trovato bene con me!». Lo stesso Ibra di sempre, insomma.
Dalla Rhodense alla Sampdoria, saranno ore importanti di lavoro a Milanello: ora il focus deve inevitabilmente tornare al campionato. Boban ha concentrato lì il suo breve ma incisivo messaggio a fine conferenza: «Siamo orgogliosi di poter riabbracciare un giocatore unico – ha detto –, siamo ottimisti sull’effetto trasversale che potrà avere su squadra e ambiente ma bisogna fare risultati. Non dobbiamo dimenticare l’orrida e inaccettabile sconfitta di Bergamo. Dobbiamo sperare che cambi il corso di questa stagione, speriamo che Zlatan ci aiuti».