Quando il Milan cedette Ibrahimovic fu quasi rivolta popolare. Da lì per i rossoneri iniziò il secondo periodo più cupo della propria storia, sfociato nel cambio di proprietà degli ultimi mesi. L’attaccante svedese ha proseguito altrove la sua carriera senza mai però dimenticare quanto a Milanello si trovasse bene. Lo esternò in più di una dichiarazione, quando il giornalista di turno tentava di riaccostarlo ai colori rossoneri, anche senza verità alla mano. Non era infatti un Milan da sogno e non era nemmeno un Milan che a dire il vero poteva permettersi di sognare. Oggi è diverso.
Il nuovo DS Massimo Mirabelli – raccontano le voci delle ultime ore – ha provato a sondare il terreno per riportare Ibra al Milan. Ci ha provato – dicono – prima che il bomber di Mourinho si infortunasse al ginocchio, nel tentativo di capire se richieste e offerte potessero trovare un punto in comune. Il tema torna caldissimo oggi, risvegliato dalle parole dell’ex Presidente del Milan Silvio Berlusconi: «Ibrahimovic è un vecchietto – ha detto – non come me, ma per il calcio è un vecchietto. Però ha sempre fatto vincere le sue squadre quindi perché no, mi piacerebbe rivederlo con la maglia numero nove del Milan».
Mirabelli avrebbe provato un nuovo timido approccio nelle scorse settimane, nella speranza che con lo stop del giocatore si potessero rivedere al ribasso le cifre di un suo possibile ingaggio. Da luglio Ibra è senza contratto, svincolato, un parametro zero, libero di accasarsi dove meglio crede.