Matteo Gabbia è uno di quei giocatori che sprizzano milanismo da tutti i pori e la sua esperienza al Milan era scritta nel destino, essendone tifoso fin da quando era bambino. Una passione nata grazie ai nonni Adriana e Gilberto, che già portavano un piccolo Matteo di 6 anni a Milanello e allo stadio tutte le volte che potevano.
Quando dunque a 13 anni è entrato nel settore giovanile rossonero deve esserci stata grande festa in famiglia, ma rimanendo sempre con i piedi per terra e con la giusta mentalità, l’umiltà e la serenità adatte. Consigli che i nonni hanno ripetuto anche dopo l’esordio in prima squadra in Europa League nell’estate 2017.
Il sogno di Matteo Gabbia è sempre stato il Milan fin da piccolo
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Matteo per il Milan si è anche sacrificato. Nato come centrocampista nel settore giovanile, con la Primavera è infatti stato arretrato alla sua attuale posizione sia per le sue indubbie qualità difensive sia per necessità tattiche della squadra. Ha inoltre sempre accettato con professionalità le scelte della società, che lo ha mandato in prestito nel 2018 in Serie C alla Lucchese a farsi le ossa e nel corso dell’ultima estate al Villarreal, in modo da poter trovare più spazio.
Dopo aver tentato l’esperienza spagnola, Matteo Gabbia è il primo rinforzo del mercato di gennaio del Milan. E anche le sue prime parole dimostrano il proprio amore verso il club: «Felice di essere qui. Mi sento pronto e carico, speriamo in sei mesi belli in cui potremo toglierci delle soddisfazioni.
Il mio sogno è sempre stato giocare al Milan; anche al Villarreal mi trovavo molto bene, poi è nata quest’emergenza in difesa e sono contento che la società abbia pensato a me». Probabilmente non sarà comunque l’unico rinforzo difensivo di questa sessione di mercato del Milan che sta seguendo diverse piste.