Il portoghese sogna lo Sporting ma da Lisbona non c’è apertura a trattare alle condizioni del Milan. Prende sempre più quota l’ipotesi della conferma in rossonero.
Tanto tuonò che non piovve. Vuoi vedere che alla fine non sarà il Milan di Correa ma quello di André Silva? Perché se è vero che l’argentino dell’Atletico lancia continui messaggi di amore e di “attesa scottante” ai rossoneri, voglioso di indossare la maglia che fu per la verità preziosa a tanti brasiliani (e tra vicini di casa, si sa, non scorre buon sangue), a 1.200 chilometri di distanza da Madrid, a Milanello, il “portoghese dimenticato” scaglia a mezzo social verso Casa Milan tutto il proprio orgoglio: “Insistere – ha scritto in un post – resistere e conquistare”.
André Silva vuole restare al Milan. Dopo il dietrofront del Principato, l’ex Porto – la scorsa stagione in prestito al Siviglia – è tornato ad allenarsi con i compagni a Milano, ha spazzato via ogni dubbio circa la sua condizione fisica precaria nella sfida amichevole di Cardiff con lo United (in campo per mezz’ora), ha indossato la maglia titolare numero 27 con il Feroniceli ed è entrato nell’ultimo quarto d’ora a Cesena. Ma non ha convinto, almeno non ha convinto Marco Giampaolo.
Il tecnico abruzzese vede in Correa la spalla ideale di Piatek ma è ben conscio che lo scatto avanti nell’operazione tra rossoneri e colchoneros non arriverà senza la cessione del portoghese. Insomma, la matassa è ingarbugliata più di quanto si potesse immaginare dopo il “no” del Monaco. Perché, per dirla tutta, in aggiunta alla volontà di Silva di giocarsi una nuova chance in rossonero c’è da registrare un sostanziale blocco sul mercato, con nemmeno un mezzo Club interessato al cartellino del giocatore alle condizioni (cioè alle cifre) imposte da Via Aldo Rossi.