Questioni UEFA a parte, il Milan resta tale, anche se parte della stampa pro-Juve continua a creare castelli fatti di sola sabbia destinata a rimanere “polvere”
De Sciglio resuscitato lo scorso anno, appena varcata la soglia di Vinovo, prima ancora di effettuare un allenamento con la Juve. Verrebbe da gridare al miracolo, ma sarebbe prematuro: secondo alcuni la Juve tutto può, soprattutto se relazionata al Milan. Non si vuol tirare in ballo la società bianconera, né i suoi tifosi, bensì una buona parte dell’opinione schierata palesemente ed eccessivamente pro-torinesi. La querelle continua, dopo aver toccato già la questione Donnarumma – in fase di rinnovo con il Milan, la Juve si dichiarò attenta – mentre la stampa dava la cosa per “fatta”. Altra “mina” piazzata, ma inesplosa, ha riguardato la concorrenza interna, quasi diatriba, tra Reina – prossimo a vestire la maglia rossonera – e lo stesso Gigio, attuale titolare indiscusso di Gattuso. Una tesi formulata in maniera poco coerente, soprattutto perché il Diavolo ha ingaggiato un 36enne e annovera in rosa un 19enne – partirà? Vediamo -, mentre la Juve di allora puntava sul 40enne Buffon, incalzato dal 28enne rampante Szczęsny che ad agosto potrebbe trovarsi come compagno il nazionale azzurro, nonché ottimo portiere, Mattia Perin. Non parliamo dell’ultimo arrivato, né del più economico. Coerenza? Zero! Due nazionali e titolari a Vinovo vivrebbero d’amore e d’accordo, non come altrove. Arriviamo poi agli ultimissimi capitoli.
BONAVENTURA, BORINI, ROMAGNOLI, AVANTI UN ALTRO Quando si parla di Juve, si cita la squadra che negli ultimi anni si è dimostrata la più attrezzata d’Italia, ciò non significa che le altre siano succursali o destinate a diventarlo, soprattutto se rispondono al nome del Milan. Qualcuno non tiene conto di questo aspetto e continua a rimarcare – con nomi alterni – la sconfinata onnipotenza bianconera. No, non è proprio così. Bonucci passato per “bidone”, perché dipendente e orfano dei Buffon, Chiellini e Barzagli. Bonaventura obiettivo numero uno dei torinesi, perché capriccio di Allegri e pronto quindi al cambio maglia per circa 20 mln spiccioli. Borini idem, sempre perché gradito al tecnico bianconero e ora Romagnoli, osservato speciale in Nazionale, come se le oltre 130 presenze in Serie A – a soli 23 anni – fossero cosa da tutti. Quale sarà il prossimo nome spazzato via da Milano – direzione Torino – dall’uragano mediatico pro-Juve? Tutti, nessuno escluso. Il prezzo? Basta una semplice offerta, tanto per alcuni il Milan è discount e non più A. C.. Beati voi!