Domenica sera andrà in scena il big match tra Juventus ed Inter all’Allianz Stadium, una partita che interesserà, in ottica corsa scudetto, anche ai tifosi del Milan. Questi ultimi, sui social, sono stati però chiarissimi sull’atteggiamento da adottare nel Derby d’Italia: non si dovrà tifare per la Juventus.
Troppi tifosi rossoneri, specialmente tra i più giovani, avranno forse la tentazione di simpatizzare per i bianconeri. Per tante ragioni: gli screzi e gli sfottò con i rivali cittadini, le sfide Champions dello scorso anno, la lotta tricolore due stagioni fa, la forza dei nerazzurri mostrata fin qui in campionato. Ma molte pagine legate al Diavolo sui social, tra Facebook, Instagram e X, stanno portando avanti una politica opposta: guai a dimenticare i torti subiti negli anni 90 e 2000 dalla Signora, con quel gol di Muntari che ancora grida vendetta.
Non ci dovrà essere nessuna “Santa Alleanza” tra i tifosi dei due club in funzione anti Inter, nessuno strano gemellaggio e nessuna antistorica amicizia. Come riportato da UltimeJuve, tra le pagine social dedicate al Milan che hanno avanzato questa richiesta c’è Il Casciavit, con il suo post fin troppo chiaro:
“A chi vuole ‘tifare’ Juventus nell’ipotetico duello tricolore con l’Inter, dico questo: ‘Torino, 18 dicembre 2004, arbitro Bertini di Arezzo…’ Lo scandalo degli scandali. La partita più falsata della storia. E anche ora, la Juventus dovrebbe essere in un’altra categoria”.
E nei commenti sotto al post, molti hanno dato ragione al suddetto ragionamento:
“Massimo rispetto per i vecchi tifosi milanisti, quelli veri. I bimbiminchia di oggi, figli di un tifo social lontano dalla realtà non hanno idea che furti che la Rube vi ha fatto e vivono questo fantomatico gemellaggio ridicolo che mette solo in una posizione ridicola”.
“Il Milan non può tifare ne Inter ne Juve. Sono una joint venture ormai, si scambiano favori, giocatori, allenatori, dirigenti. Hanno favori e appoggi di media e sistema. Viene permesso loro cose che ad altri son punite. Noi siamo diversi. A volte ingenui ma per fortuna diversi”.