Milan, Charles De Ketelaere deve ancora sbloccarsi in campo ma in allenamento sta lavorando sodo giorno dopo giorno.
È nel mirino della stampa ogni settimana. Qualche giornale – senza fare nomi – ogni due giorni spiattella il suo nome a lettere cubitali rincarando la dose delle critiche: Charles De Ketelaere è la grande delusione della stagione rossonera. A Milanello pure i muri del centro sportivo lo hanno imparato a memoria: litania che produce letture, polemiche, dibattito, ma di certo non aiuta la crescita del trequartista belga.
È arrivato in estate a Milano dietro un bonifico da 32 milioni più bonus, dal Bruges, da un campionato nemmeno minimamente paragonabile alla Serie A. Sorriso simile a Ricky Kakà, piede vellulato, tanta voglia di far bene e ripercorrere le orme del campione brasiliano. Non sempre però l’approccio soddisfa le aspettative, capita – è successo spesso in passato – che un nuovo talento proveniente dall’estero prima di ambientarsi in Italia ci metta più tempo del previsto, se giovane a maggior ragione.
Charles va atteso, ha qualità cristalline e le mostrerà nel tempo. Non bisogna avere fretta, così come era successo con Rafa Leao prima e Sandro Tonali poi. Ne è certo il Milan, Paolo Maldini non perde occasione per ribadirlo in diretta tv. Tutti a Milanello credono in lui, Pioli, la squadra, ogni membro dello staff lo sprona quotidianamente.
Nel weekend, impegnato in nazionale, De Ketelaere ha parlato del suo momento in rossonero. Si è detto fiducioso, ciò che succede all’esterno di Milanello non lo lascia del tutto indifferente, ma è il lavoro il suo unico focus. Il belga ha rilasciato una delle poche interviste da quando è un giocatore del Milan: «L’ambiente, il livello di calcio che in Italia è superiore – ha detto – c’è una intensità più alta. È più difficile entrare nell’area di rigore avversaria. Il gioco è più tattico, bisogna essere più focalizzati durante la partita. Poi ancora l’adattamento a tante cose, anche alla vita fuori dal campo. Comunque sia, io giudico le mie prestazione in una maniera diversa delle persone o dalla stampa».
Milan, De Ketelaere: «Vorrei dimostrare che ho fame»
Prima o poi Charles riuscirà a sbloccarsi: «Cerco di guardare più il lato tecnico e così provo a migliorare la partita seguente. Ammetto che in una maniera o nell’altra mi arrivano quei commenti ma non mi sono mai focalizzato sulle critiche. Al Milan i commenti in principio erano positivi e poi sono diventati negativi. Mi pesa non aver segnato, ma non mi lascerò mai trascinare dalle critiche, come non mi monterò la testa se un giorno si capovolgerà la situazione in positivo. Vorrei dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio e le buone prestazioni. Non voglio che diventi un problema. Se dovessi credere ai media, sembrerebbe che ogni giorno io arrivi a Milanello piangendo».
Milan, la verità è che De Ketelaere sta crescendo
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Charles De Ketelaere ha sottolineato quanto per lui il lavoro quotidiano sia fondamentale. È attento ai dettagli, il suo è un approccio quasi maniacale: «Sto curando il mio corpo in una maniera ancora più professionale – ha spiegato –. Prima e dopo gli allenamenti me ne prendo maggiormente cura, più che ai tempi del Bruges e questo mi fa stare meglio. Faccio molta più palestra, sto attento al cibo. Sono consapevole di quello che so fare. E soprattutto sento la fiducia di Maldini».