Il mister durante la conferenza stampa del suo insediamento non ha usato giri di parole: «Per fare un bel calcio (e vincere) servono giocatori di qualità». Cambio di rotta in casa Milan e ritorno alle origini, al “bel giuoco” richiesto da Silvio Berlusconi ai suoi allenatori durante la presidenza in rossonero. Il Milan “saluta” la fisicità e riabbraccia la qualità, i «due tocchi» e fantasia, per usare le esatte keywords sottolineate in campo da Marco Giampaolo durante i primi allenamenti a Milanello. Al raduno il mister ha chiesto a Piatek di «non forzare le giocate» e al gruppo di tenere la «palla bassa» senza però rovinare il campo. «Se posso fare due tocchi, faccio due tocchi – ha detto fissando le gambe dei suoi -. Lavorate d’appoggio!».
La fiammella del bel giuoco risiede a centrocampo. Ed è lì che Frederic Massara e Paolo Maldini stanno concentrando le attenzioni sul mercato. L’input dell’allenatore è uno e uno solo: servono uomini di palleggio, rapidi possibilmente, dai piedi buoni e con visione di gioco. Rade Krunic, il primo rinforzo proveniente dall’Empoli, ben si incastra dentro questa filosofia. In procinto di unirsi al bosniaco, suo compagno di squadra in Toscana, c’è Ismael Bennacer, scelto dai rossoneri per la nuova cabina di regia al posto di Lucas Biglia. Biglia che potrebbe trasferirsi invece a Firenze come chiave di scambio (più un conguaglio economico di spessore) per arrivare al tanto conteso – con la Roma – Jordan Veretout. Ragazzo dotato di importante intelligenza tattica, il francese della viola ha nelle sue corde anche la fase di copertura: in altri termini, è abile a tallonare l’avversario per rubargli la sfera; proprio in questo fondamentale ha chiuso lo scorso campionato al secondo piazzamento alle spalle di Allan del Napoli.
Giampaolo ha insistito molto su Bennacer. Il giocatore vuole il Milan e il Milan in queste ore è a un passo da ingaggiarlo (per lui pronto un contratto da 1,5 milioni di euro). All’Empoli 16 milioni più un milione di bonus. Rispetto a Bakayoko, elemento dalla spiccata fisicità e rientrato al Chelsea dopo un anno di prestito a Milanello, Ismael sa gestire entrambe le fasi. Uomo di difesa e dal duello facile al pari dell’ex Milan, è soprattutto uomo di costruzione. Rispetto ai pari ruolo, nell’ultima stagione in Serie A ha giocato quasi 5 palloni in verticale in più in media a partita. Nel dettaglio, 14,89 contro i 10 palloni indirizzati a ogni incontro dai colleghi di reparto.