Un susseguirsi continuo di cambiamenti e rifondazioni, dalla stagione 2009/2010 ad oggi, la Società rossonera ha visto capovolgersi il proprio mondo fatto di successi e trionfi internazionali.
Un decennio. Solo dieci anni. Non sembra, ma è quanto basta per rivoluzionare un mondo intero. Come accaduto a quello milanista. Dalla stagione 2009/2010 (tristemente nota dal popolo rossonero per il triplete nerazzurro e per il post Ancelotti, Maldini e Kakà), una moltitudine di situazioni, sportive e non, sono notevolmente cambiate dalle parti di Milanello. A partire dalla conduzione tecnica, sono ben dieci gli allenatori che si sono susseguiti in panchina nel corso di questi anni. Nell’ordine e nello specifico abbiamo visto guidare il Milan:
Leonardo – stagione 2009-2010
Massimiliano Allegri – dal luglio 2010 al gennaio 2014
Clarence Seedorf – dal gennaio 2014 al giugno 2014
Filippo Inzaghi – stagione 2014-2015
Sinisa Mihajlovic – dal luglio 2015 all’aprile 2016
Christian Brocchi – dall’aprile 2016 al giugno 2016
Vincenzo Montella – da luglio 2016 a novembre 2017
Gennaro Gattuso – da novembre 2017 a giugno 2019
Marco Giampaolo – da luglio 2019 a ottobre 2019
Stefano Pioli – da ottobre 2019 ad oggi…
Un’infinità. Simbolo di un’era di transizione e profondo mutamento, ma anche di confusione e rifondazione continua, che vede azzerare il proprio lavoro praticamente ogni estate. Rifondazione che raggiunge il proprio apice, nell’aprile del 2017, quando dopo trent’anni di presidenza e di successi, Silvio Berlusconi cede le quote di maggioranza all’imprenditore cinese Yonghong Li. Passaggio che porterà, forse, al capitolo più buio della storia recente del Milan, che in piena crisi finanziaria rischia il fallimento, evitato solo grazie al passaggio di proprietà al fondo americano Elliot.
Un’agonia che lentamente, è andata a cancellare quello che era il DNA vincente che una Società illustre e importante come il Milan aveva e ha tutt’ora. Il Club più titolato al mondo vede il proprio “blasone mondiale” scivolare dalle stelle alle stalle. Inaccettabile. Semplicemente inaccettabile. Per tutto il popolo rossonero, il quale non assiste a una “lotta scudetto” dal lontano 2012. Ultimo “eroe” ad aver portato la Società di Via Aldo Rossi sul tetto d’Italia è Max Allegri (2011), mentre l’ultimo ad aver vinto un trofeo è stato Montella (Supercoppa Italiana nel 2016). Non si possono non citare le – “tutto fumo e niente arrosto” – campagne acquisti, che di fatto non hanno portato a nulla o quasi. Basti pensare che il giocatore di maggiore spicco internazionale presente in rosa, ad oggi, è Gigio Donnarumma, proveniente dal Settore Giovanile.
Insomma, un’involuzione che nessuno si sarebbe potuto immaginare, una squadra che prima riconosceva nella Champions League il principale terreno di “conquista”, ma che ora sente lontanissima dal proprio essere, poiché finita col diventare un’ossessione senza via d’uscita da sei anni. Ma vorrei concludere con un messaggio diretto ai tifosi maggiormente estremisti; un giocatore della propria squadra non si fischia. Mai. Allo stadio si entra per tifare, se no che si va a fare?




