Milan, perdite a bilancio – in previsione – più che dimezzato rispetto alla stagione dello scudetto. Un nuovo passo avanti verso il rilancio del club ai massimi livelli.
Milan e Inter si separano. Rossoneri e nerazzurri sono al lavoro su due fronti opposti ma con il medesimo obiettivo: realizzare prima possibile lo stadio di proprietà. Non sarà San Siro: tra qualche anno lo storico Meazza non ospiterà più le spettacolari serate di Champions League, così come le sfide di campionato delle due squadre milanesi.
Lo stadio è insieme ai diritti tv e alle attività commerciali un asset strategico e di primaria importanza per una società di calcio che vuole raggiungere (o tornare a farlo nel caso del Milan) i più alti livelli. Il club di Via Aldo Rossi negli ultimi anni ha sviluppato diversi progetti commerciali, siglando anche prestigiose partnership oltre confine, e ha spesso insistito sulla nascita del nuovo impianto.
Un lavoro meticoloso, iniziato prima con il Fondo Elliott – che ha salvato il club quasi sull’orlo del fallimento – e che sta proseguendo ora con gli americani di RedBird. Il nuovo corso nato dopo il flop dell’Era cinese – scrive il portale Calcio e Finanza – porterà AC Milan a chiudere il bilancio 2022/23 con un rosso in calo, a 25 milioni di euro, quota più che dimezzata rispetto al bilancio della stagione precedente.
Milan: il bilancio sorride, ma serve il nuovo stadio per spiccare il volo
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Nel 2021/22 il club aveva chiuso con -66,5 milioni di euro di perdite, nella stagione della pandemia invece aveva fatto registrare -96,4 milioni. Rosso ridotto anche grazie alla crescita dei ricavi, conseguenza di una serie di iniziative commerciali efficaci e della graduale scalata della squadra nella UEFA Champions League.
Bilancio Milan ok, ora sotto con il nuovo stadio
Con lo stadio di proprietà il Milan potrà spiccare il volo. La nascita di un nuovo impianto a uso esclusivo del Milan, con l’indotto che può generare, è un passaggio necessario, fondamentale per poter tornare a competere con le principali potenze calcistiche d’Europa. Ecco spiegata l’urgenza di RedBird di partire subito con la realizzazione della nuova casa rossonera. Accantonato il mega progetto della “Cattedrale” di Populous a causa dei troppi paletti imposti dalla politica e dal dibattito pubblico, il club ora guarda altrove, a nuovo terreno in città o nell’interland di proprietà privata.




