Maignan, il Milan sperava di recuperarlo prima. Gli ultimi esami sono andati bene, ma i tempi del rientro non sono imminenti.
L’ottimismo di gennaio è passato quasi inosservato, offuscato dalle continue capriole dei suoi compagni in campo. L’ottimismo che regnava attorno al rientro tra i pali di Mike Maignan si è trasformato, da qualche giorno, in triste ma inevitabile resa, bella e buona. Il portiere francese sembrava riuscisse a farcela per Milan-Tottenham di martedì, primo round degli Ottavi di Champions, ora invece potrebbe velarsi di dubbi anche l’ipotesi del ritorno a Londra il prossimo 8 marzo, un mese oggi.
Milan, Maignan: recupero più lungo del previsto
Non sono andate male le visite di controllo di inizio settimana, tutt’altro, il problema casomai è che le voci, indiscrezioni, notizie rimbalzate sotto-traccia dopo la preparazione di dicembre viaggiavano troppo spedite: troppo bello rivedere Maignan sotto la Sud all’andata di Champions, per essere vero. La realtà dei fatti dice che all’ex Lille serve ancora tempo per guarire. Il polpaccio ai test medici ha dato segnali positivi, incoraggianti, bisognerà ora testarlo però sotto stress, aumentando i carichi di lavoro allenamento dopo allenamento.
Milan, il calvario infinito di Maignan: la data del rientro slitta ancora
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A questa fase, poi, seguirà quella del ritmo, da ritrovare. Pioli ha già escluso Ibra dalla lista UEFA con una motivazione tecnica che vale per chiunque a Milanello: chi non è in condizione non gioca, non importa cosa raccontino geni e curriculum. Se Maignan non sarà al top, giocherà ancora Ciprian Tatarusanu. Succederà con il Torino venerdì, poi con la squadra di Antonio Conte quattro giorni dopo e quindi con il Monza in trasferta sabato 18 febbraio. Il più ottimista a Milanello è convinto di rivedere Mike in porta il 29 febbraio a San Siro contro l’Atalanta, chi guarda però la realtà dritta negli occhi punta almeno a metà marzo.




